lunedì 28 marzo 2011

OMBRE

Non che io creda di vivere in un mondo perfetto, ci mancherebbe altro...anzi. Per quello che posso pero' cerco di farlo credere ai miei bambini....almeno per un po'. Il telegiornale non si guarda, si parla di guerre e di catastrofi naturali, ma in generale senza entrare nei dettagli...a puro titolo informativo. Il " nostro " presidente del consiglio ha un nomignolo poco edificante e si cerca di crescere dei buoni cittadini e delle piccole persone aperte e tolleranti verso il diverso e lo sconosciuto. Ma i fatti di cronaca, e i vari caroselli dell'orrore sono tenuti fuori dal nostro cancello rosso. La morte e' un argomento che viene trattato, anche perché ultimamente e' il chiodo fisso di Patasgnaffa, ma con naturalezza e levita'.
Ora con questa premessa chissà cosa vi aspettate che io abbia da raccontare. Per fortuna niente, solo una tragedia sfiorata, ma una di quelle cose che non vorresti comunque sentire.
Oggi Patasgurzo, rientrando in classe dopo la mensa, al posto di mettersi a giocare a tris come al solito, ha dovuto impedire che un compagno di classe si buttasse dalla finestra. Il bambino e' uno di quelli definiti un po' difficili. Ma il tipico personaggio che c'e, c'e stato e sempre ci sara' in tutte le classi.Quello che fa casino, sempre pronto a fare il pagliaccio quando prorio non e' necessario, quello che ti da una spinta gratuita sulle scale, ma che ti fa anche un sacco di feste quando ti vede. Ne avevo uno in classe alle elementari,
ne avevo uno in classe alle medie e sicuramente i fattoni delle superiori erano una naturale evoluzione dei primi. Il loro atteggiamento e' una palese richiesta di affetto e attenzione, e posso anche credere che nell'adolescenza pensieri suicidi abbiano sfiorato le loro menti. Ma qui stiamo parlando di un bambino di solo otto anni, che già pensa di valere poco o niente. I
suoi compagni sono bambini, e come bambini sanno essere crudeli, ma li conosco e so che non hanno fatto muro completo contro di lui. Ma ogni tanto anche le piccole cose possono farti crollare, anche e forse soprattutto se hai solo otto anni. Non so cosa faranno adesso le maestre, erano veramente sconvolte, e non le invidio per niente. Da parte nostra abbiamo spiegato a Patasgurzo l'importanza di non isolare mai nessuno. Non si deve essere costretti ad amare tutti, ma tutti hanno il diritto di sentirsi parte di qualcosa. Non e' necessario che tutti siano i tuoi migliori amici, ma se fanno parte della tua vita, non vanno ignorati. Devo dire che Patasgurzo e' uno di quelli che con questo bambino e' più carino, forse perché ha una certa naturale inclinazione verso i più piccoli e i più deboli. E devo anche dire che, nonostante sia stato coinvolto in prima persona nella vicenda, sembrava assolutamente sereno. E forse questa e' la cosa che mi spaventa di più (diciamo la seconda).

domenica 20 marzo 2011

CAPPUCCETTO ROSSO E I DUE NANI

Qualche tempo fa, per partecipare a un contest organizzato da Ilaria nel suo blog idainteriorlifestyle.blogspot.com, mi sono messa a fotografare alcuni oggetti tra i miei preferiti in casa. E sul fatto che nella stragrande maggioranza provenissero dalle stanze dei bambini, sorvolerei!
Tra gli scatti scartati c'era questo, un cuscino con Cappuccetto Rosso insieme a due inquietanti nani.
Mi sembrava divertente e così l'ho postato sulla fanpage di Casa Facile su Facebook, uno dei luoghi virtuali che più frequento, e ho invitato gli altri fan a inventarsi una storia partendo da questi improbabili personaggi. Gli spunti sono stati tanti e divertenti e mi è sembrato il caso di approfondire la cosa!

CAPPUCCETTO ROSSO E I DUE NANI


Cappuccetto Rosso era una brava bambina, sempre sorridente e ben disposta verso gli altri. Soprattutto era sempre pronta ad aiutare la sua mamma, nonostante questa si ostinasse a farle indossare una stupidissima mantellina rossa. Cappuccetto invece, erano mesi che sognava un giubbotto in simil pelle fuxia glitterata con il logo delle Winx sulla schiena, uguale identico a quello della sua migliore amica.
Un giorno la mamma la chiamò e le chiese di portare il cestino per il pranzo alla nonna che, a quanto pare, non stava ancora bene.
La nonna abitava in una casetta piena di fiori e di colori giusto dall'altra parte del bosco che costeggiava la palazzina di Cappuccetto Rosso. La bambina amava andare dalla nonna, anche perchè quando era lì aveva libero accesso al computer e poteva fare un sacco di giochini divertenti.
L'ultima volta però aveva avuto una disavventura con il vecchio lupo che abitava il bosco e quindi si mostrò un pò riluttante. Ma alla fine il suo buon cuore e i cinque euro intascati la convinsero ad avventurarsi tra i fitti alberi.
Erano i primi giorni di primavera e nel sottobosco iniziavano a fare capolino i primi timidi fiori. E Cappuccetto Rosso adorava raccogliere fiori. L'ultima volta però questa sua passione era costato un bello spavento alla nonna e una bella cicatrice sulla pancia del vecchio lupo. Per non parlare dei soldi che quella bestia di cacciatore aveva preteso in seguito al salvataggio di nonna e nipote.
Così Cappuccetto Rosso a malincuore tirò diritto, ma a un certo punto, al limitare di una radura, vide due splendidi funghetti rossi....che si muovevano!
La bambina stupita si avvicinò e vide che quei cappelli rossi non appartenevano a dei funghi (beh, certo, non era stagione!), ma a due nanetti.
Per una bambina che bazzicava prati e boschi come altre centri commerciali e luna park, il sogno
di tutta una vita era incontrare una fata o un nanetto.
I due però, accorgendosi di essere stati visti, cercarono di infilarsi nella tana di un coniglio (un tipo strano che girava per il bosco con un panciotto e un orologio in mano, sempre in affanno...), ma Cappuccetto Rosso, conoscendo l'avidità di quei piccoli esseri, gridò loro che, se si fossero lasciati guardare un pò più da vicino, gli avrebbe dato tutte le leccornie contenute nel cestino del pranzo. I due, scambiatisi una rapida occhiata, si avvicinarono alla
bambina e, dopo essersi fatti rimirare (non senza un certo piacere), si avventarono sul cibo promesso.
Purtroppo Cappuccetto Rosso, essendo solo una bambina, non aveva fatto caso ai recenti continui aggiornamenti della mamma riguardo ai problemi di salute della nonna : un bel pò di chili di troppo e un inizio di diabete. E così rimase stupita quando, aperto il cestino, al posto di lasagne, cotolette alla milanese, patatine fritte e budino al cioccolato, apparvero solo mele, yogurt dietetico e gallette di riso!
E non parliamo della delusione dei nanetti....dovete sapere che quest'ultimi, come le fate, sono permalosissimi, e guai farli arrabbiare o prendersi gioco di loro. A questo punto però, Cappuccetto Rosso, anche se senza intenzione, era riuscita a fare entrambe le cose.
I due nanetti iniziarono a urlarle dietro frasi incomprensibili nella forma ma non nella sostanza, e dopo aver tirato una manciata di sassolini rossi nel cestino, voltarono indignati le loro piccole spalle e sparirono nel folto bosco.
Cappuccetto Rosso affranta riprese il cammino, convinta di avere sprecato l'occasione della sua vita e che niente sarebbe potuto andare peggio...invece, appena giunta alla casetta della nonna, trovò quest'ultima alle prese, non con l'influenza, ma con una partita a burraco tra amiche. Solo due fette di torta al triplo cioccolato, un paio di nuove ballerine viola, e una passata di smalto sulle unghie, placarono la rabbia della bambina. Non che fosse triste che la nonna stesse bene, è ovvio, è che credendola ammalata aveva rinunciato ad andare a una festa il cui tema era Principesse Incantate...se poi a questo si aggiungeva l'incontro disastroso con i nanetti...Oltre a tutto la nonna, aprendo il cestino era scoppiata in una grande risata e aveva messo in tavola focaccia, salumi, frittelle e cocacola.
La storia sarebbe anche finita qui, senonchè la nonna aveva appena cambiato l'adesivo per la dentiera. Aveva comprato quello nuovo, pubblicizzato in televisione come extraforte ed eletto prodotto dell'anno 2011. Decise quindi di sottoporre i suoi denti farlocchi alla prova del nove per eccellenza: il morso della mela. Scelse il frutto più grosso e lucente che riuscì a distinguere, avendo problemi di cataratta e ostinadosi a non portare gli occhiali, e l'addentò...il rumore che i suoi denti fecero incontrando la mela fu terribile e l'urlo che ne seguì fece volare via tutti gli uccellini dagli alberi, strisciare a più a fondo tutto i lombrichi, rifugiare tutti i piccoli animali del bosco nelle loro tane, perdere il pelo al vecchio lupo e appassire i primi timidi fiori. Le uniche due creature che rimasero in ascolto sereni e pieni di giubilo furono i due nanetti, che per vendetta avevano trasformato le succose mele in sassi.
Da quel giorno Cappuccetto Rosso fu esonerata dal compito di nutrire la nonna.

giovedì 17 marzo 2011

FRATELLI D'ITALIA

Da piccola ero molto patriottica. Amavo il tricolore e pensavo che l'Italia fosse il centro perfetto del mondo. Il fatto che confondessi la mia città con il paese intero, direi che è irrilevante!
Crescendo ho cominciato a vedere (a torto, lo ammetto) l'essere patriottica troppo vicino all'essere nazionalista...e ho sviluppato un senso civico più lato. Credevo, e credo tuttora, che sia più opportuno aprire i nostri orizzonti e sforzarci di essere dei buoni cittadini, in qualsiasi parte del mondo ci troviamo.
Ma in questi tempi e in queste zone, dove il verde prepotentemente avanza (e purtroppo non si tratta di prati), forse aggiungere un pò di bianco e di rosso (e questo mi viene meglio!) è un nostro dovere, anche verso i nostri figli.
I Patasgnaffi, dal canto loro, sono come ero io da piccola. Ingenuamente e romanticamente patriottici. In questa settimana poi hanno fatto il pieno. Sia a scuola che all'asilo hanno colorato tricolori, si sono dipinti bandiere sul viso e soprattutto hanno cantato l'inno d'Italia, che ormai in casa è diventato un vero e proprio tormentone!
Patasgnaffa ovviamente ne ha dato una sua versione: Fratelli d'Italia, l'Italia tedesca...".
Ecco, forse sul concetto di patriottismo si deve ancora lavorare un pò!

domenica 13 marzo 2011

AVATAR

Oggi domenica piovosa e Patasgurzo forzatamente esentato dalla partita di basket, causa febbre.
Dopo un plateau di cannoncini, l'occasione perfetta per vedere Avatar.
Qualcuno potrebbe obbiettare che non sia una visione adatta a una bambina di quattro anni, ma Patasgnaffa e' una tosta. L'anno scorso Patapa' in un momento di incoscienza paterna l'aveva messa davanti a Indiana Jones e il tempio maledetto....non ci sono state ne urla ne incubi...la piccola fatina bionda e' solo andata in giro per un po' con la maglietta alzata a urlare al malcapitato di turno: " strappami il cuore!".
Anche oggi ha retto brillantemente bestie mostruose e feroci e combattimenti eterni e sanguinosi, coprendosi la faccia solo durante alcuni momenti di tensione. Il problema e' stato più che altro capire l'alternanza degli uomini rosa e di quelli blu....ma direi che ha capito quasi tutto.
Patasgurzo non ha fatto una piega per tutto il film...lui ha paura solo al cinema....questione di proporzioni!!!
Alla fine pero' ha detto, ridendo, di aver avuto un sacco di paura. Patasgnaffa lo ha squadrato, modello " io ti vedo" per dirla come nel film, e ha esclamato: " si, certo, quando si baciavano in bocca".
Ogni tanto sfodera una lucidità invidiabile!

sabato 12 marzo 2011

IL LAVORO INCOMPRESO

Per questo carnevale Patamà voleva cucire da sola i costumi dei suoi bambini....forse la sindrome da chioccia dovuta agli ormoni della gravidanza! Patasgnaffa ha deciso di vestirsi da folletto...ok ce la posso fare. Patasgurzo da gorilla...oh oh. Qui è dovuta intervenire la più esperta nonnami, che però alla fine ha prodotto un costume da scimmia...e fin lì, forse poteva arrivarci anche Patamà, che invece si è applicata alla creazione di un'allegra folletta dei fiori.


Il primo a infierire sullo spirito carnevalesco di Patamà è stato Patasgnaffo, che non si è voluto vestire per andare a scuola (probabilmente si sarebbe sciolto, quindi forse, ha fatto bene!).
Il giorno successivo fortunatamente Patasgnaffa si è calata nei panni del folletto, e così agghindata è andata all'asilo.
Qui Patamà si è goduta i complimenti delle maestre, massaggini dell'ego che fanno sempre bene! Patasgnaffa, dal canto suo, si è ritrovata circondata da qualche fatina e da moltissime principesse, e ha iniziato a riconsiderare le sue priorità...
Così è arrivato il sabato che aveva in programma carri e giochi in paese per Parasgurzo e festa per Patasgnaffa.
Patasgurzo ha tagliato la testa al toro facendosi venire una delle sue rarissime febbri, e così il suo bellissimo costume da scimmia è rimasto totalmente inutilizzato, e probabilmente l'anno prossimo sarà troppo piccolo.
Patasgnaffa ha invece deciso che si sarebbe vestita da principessa, e ha scelto di indossare un banalissimo vestito da Ariel comprato in una canonicissima gita a Disneyland...Patamà ha faticato a incassare il colpo, ma poi le è venuto in mente che quando era piccola, sua mamma (la creatrice incompresa della scimmia) le faceva dei favolosi costumi di carnevale, che lei indossava....tutto l'anno. Ma nel cuore aveva soprattutto un vestito da olandesina che era stato comprato alla Standa in un momento di debolezza materna... Non essere comprese fino in fondo forse è il nostro destino!

venerdì 4 marzo 2011

SPLEEN

Probabilmente sono ancora traumatizzata da quando l'anno scorso Patasgurzo alla domanda "mi sembri triste amore, cosa c'è? " mi rispose: "niente, è la vita che mi rende triste". Ma quando ieri Patasgnaffa mi ha detto "mamma questo mondo non mi piace più", mi stavo per schiantare contro un albero (eh già, le migliori, o peggiori, esternazioni di Patasgnaffa avvengono in macchina!). Il primo istinto è stato quello di far finta di niente e infilarmi un bel paio di occhiali rosa, ma poi ha prevalso quello di buona madre....o di terribile curiosa, e le ho chiesto il perchè. E'saltato fuori che la piccola pativa la mancanza di foglie sugli alberi e fiori nei prati! E come darle torto. Per fortuna tra poco potro' accontentarla! (Sono o non sono una brava mamma!)

martedì 1 marzo 2011

NUOVI PERSONAGGI


Patamà è indubbiamente una mamma. La sua giornata ruota intorno ai suoi patasgnaffi, ma, essendo più che chioccia, chiocciola, ha anche un altro amore (oltre a Patapà...per i più pignoli), la casa. La sua ma non solo. La casa in generale. Le case tutte. Le case belle perchè da ammirare e le case brutte perchè sarebbe così bello metterci le mani e farle risplendere...perchè non esistono case brutte, esistono case incomprese, case poco amate, case abbandonate, case parcheggio...tutte potenzialmente nidi. Quindi Patamà gira con occhi spalancati e curiosi, immagazzina stanze su stanze che poi trasforma nella sua irrequieta testolina....e questa sì che è realtà virtuale! Non potendo, chissà perchè poi, cambiare tutte le case che vede, Patamà si accontenta di paciugare la sua. Paciugare perchè in realtà non sa restaurare, non sa disegnare, non sa dipingere, non sa cucire, non sa usare il trapano....ma in realtà prova a fare tutto! Colora, sposta , appiccica, in un delirio decorativo che terrorizza Patapà.
La casa, la sua, è quindi un pò una sua creatura, esigente e divertente, prorpio come un'altro figlio....sembrava quindi giusto aggiungerla a questo Blog!