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mercoledì 14 gennaio 2015

LA NEVICATA DELL'85

Andavo alle medie, come fa Patasgurzo adesso. 
Una scuola un po' magica, di quelle che adesso non si trovano più. Sperimentali, si chiamavano, e noi eravamo cavie felici.
Io ero tra i pochi fortunati ad abitarci vicino, i miei compagni, la maggior parte, arrivavano dal centro della città, su un pullman arancione. Quante volte l'ho rincorso affannata perché ero in ritardo? probabilmente innumerevoli.
Altre volte ero più brava e riuscivo ad arrivare al grande cancello marrone a un passo di marcia più accettabile. Ma il grande cancello marrone era solo metà strada. La scuola era in mattoni rossi, con una torretta, e riposava placida al centro di un giardino all'italiana. Con cascatelle, labirinti in bosso e una grotta finta.
Ho una buona memoria, ma non ricordo da quanto nevicasse, immagino da un po', però chiudere le scuole era meno di moda. 
La mattina di neve ce n'era già tanta, anche se in quegli anni non era così strano. Lo spazzaneve oltre il cancello non entrava e per guadagnare la scuola avevi bisogno dell'attrezzatura da neve, che all'epoca voleva dire tre paia di calzettoni e stivali di gomma. 
Sotto una luce bianca e un silenzio ovattato la scuola si è riempita come sempre, il pullman arancione era arrivato.
Non mi ricordo se abbiamo fatto lezione, probabilmente sì anche se penso fosse impossibile non stare con gli occhi fuori dalla finestra a vedere quella lenta e inesorabile cascata lieve.
Alla fine della giornata, una di quelle lunghe, erano ormai le quattro del pomeriggio, però il pullman arancione a risalire su dalla città fino alla scuola proprio non ce l'ha fatta più. 
Non c'erano ancora i cellulari, tuttavia nessun ragazzo è rimasto nella neve, a pensarci adesso sembra quasi improbabile. Ma alla spicciolata i genitori si sono organizzati per il recupero dei loro figli. Nel frattempo però la scuola aveva chiuso, e chi non era ancora andato a scuola è venuto a casa con me.
La nevicata dell' 85 non la ricordo per la quantità di neve, ma per il playdate più affollato di sempre!


venerdì 1 marzo 2013

CO-SLEEPING

Ci siamo imbarcati nella folle avventura di una settimana bianca. E il fatto che non si chiami vacanza bianca avrebbe dovuto farmi insospettire.
Anche se a dire il vero il grosso del lavoro se lo è sobbarcato Patapà che ogni mattina ha sparpagliato recalcitranti bambini bardati da astronauti nelle rispettive scuole di sci.
Io mi sono limitata a fare da dama di compagnia a una Patagnoma che apprezza la neve solo servita al cucchiaio e detesta i guanti.
La sera però ci ha regalato dei momenti per noi inconsueti.
Abbiamo infatti dormito tutti insieme, spesso andando a letto alla stessa stessa ora.
C'era un letto singolo, il cui utilizzo si è guadagnato Patapà con i suoi infiniti facchinaggi mattutini. Dove finiva il suo piumone, lì cominciava il lettone. Qui, in un angolino si rannicchiava Patasgnaffa, che dava segno della sua presenza cinguettando e scostando i piedi dalle coperte. Al centro Patasgurzo in preda a un perenne ballo di San Vito si contendeva le coperte con un agguerrita Patamà, che molto può sopportare ma il freddo no.
Finito il lettone eccolo lì, il lettino di Patagnoma che però restava per lo più vuoto. Infatti le lotte per le coperte del letto accanto erano molto più interessanti.
E così abbiamo passato cinque notti, mescolando respiri e sogni. Ed è stato bello, soprattutto perché ora è finito.

martedì 8 febbraio 2011

NEVE BIANCA

Domenica la famiglia Patasgnaffa si è spinta la dove osano le aquile....sull'altissima cima del Mottarone, a ben un'ora di strada da casa, per far sciare i Patasgnaffi. Ed è davvero il massimo che possono fare!!! Ai Patagenitori sciare non piace, sono troppo pigri. Svegliarsi all'alba, macinare chilometri, infagottarsi in tutone antipipì, infilarsi in stretti scarponi, agganciarci delle ridicole protesi oblunghe, fare code per mangiare, bere, pagare, prendere demoniaci mezzi di trascinamento....davvero non fa per loro. Ma ci sono cose che nella vita bisogna saper fare, come nuotare, andare in bicicletta (tasto dolentissimo) e sciare....e allora almeno una volta all'anno (!!!! siamo veramente esagerati!) i Patasgnaffi vengono dotati di sci, maestro e spinti a valle. E bisogna dire che loro si divertono anche. Per la Patasgnaffa domenica è stata la prima volta, e sembrava contenta. Distrutta ma contenta. Anche i Patagenitori erano distrutti....e non avevano neanche sciato!

domenica 30 gennaio 2011

BIANCA NEVE

Questo week- end ci siamo rifugiati dai nonni in campagna. Eravamo provati da notti movimentate, dovute a mal di gambe, mal di pancia, incubi e tosse. Avevamo bisogno di essere coccolati anche noi, e li ci capita sempre....anche solo per il fatto che non cucino praticamente mai! Sabato i patasgnaffi sono anche andati al cinema....senza di me! Finalmente mi sono persa un cartone animato...
Poi sabato sera ha iniziato a nevicare e la mattina dopo era tutto meravigliosamente bianco e soffice. Ho tirato fuori tute da sci di due taglie più piccole e stivali di gomma ( con doppio calzettone, come quando ero piccola io e i doposcì li si metteva solo in montagna) di un numero in meno. Così stretti e costretti ho spedito due felicissimi bambini a razzolare nella neve e a costruire il pupazzo di neve più piccolo del mondo. Io mi sono fatta un caffè bollente e ho letto sul divano avvolta in un plaid. Una vera meraviglia, anche perché tornati a casa non c' era traccia di neve, che e' bianca, soffice e anche un po' struggente....ma durante la settimana può anche rompere le scatole!

domenica 28 novembre 2010

FREDDO

Ci siamo svegliati che la neve scendeva lieve e qua e la' attaccava pure. Ci siamo messi in macchina e avvicinandoci a Milano l' abbiamo vista lentamente scomparire ed essere rimpiazzata da una sottile, gelida pioggerellina. Ci siamo divisi tra negozi nonneschi, commissioni da amici, merenda di compleanno e degustazione di vino ( chissà a chi e' toccato lo spupazzamento minorile e le prime tre voci? ) . Comunque ci siamo divertiti, le case erano surriscaldate ( evviva!) e abbiamo anche preso la sottopolitana ( evviva proveniente da sotto il metro e venti).
Pero' fuori per strada faceva proprio freddo, le guance dei patasnaffi sembravano due mele.....e gli occhi del Patasgurzo due ciliegie.....e questo non e' propriamente un bene! l ' ho subito accusato di avere guardato troppo il computer della nonna, ovviamente più dannoso del nostro, ma lui mi ha gentilmente spiegato che era il freddo che gli faceva venire gli occhi rossi ( e come spiegazione mi va anche bene ), che gli si infilava su per i pantaloni e poi risaliva fino a fermarsi agli occhi, rendendoli rossi....( incontestabile direi ).