Siamo come barchette di carta in un oceano di stimoli, l'ho già detto, sì l'ho già detto.
Veniamo continuamente in contatto con immagini bellissime e perfette. Che ci invitano a entrare in mondi nuovi, che ci suggeriscono idee che dobbiamo correre a realizzare subito, che piantano semi dalla lenta fioritura.
È un bel po' che i molti profili Pinterest e Instagram che seguo propongono piccoli manufatti in telaio che vengono poi appesi al muro.
Una nuova moda, una delle tante, una che mi ha fatto torcere il naso. Però la lezione l'ho imparata anni fa quando avevo decretato che i pois fossero roba morta e sepolta. Già, ci avevo preso in pieno. Quindi ora torco il naso, ma evito di prendere posizioni definitive.
Questi piccoli arazzi in fondo erano potenziali bombe di lana colorata, insomma, qualcosa a cui pensare.
Però il telaio è fuori dalla mia portata, per ora, ancora non ho digerito il trauma di non aver capito le istruzioni di quello con cui fare i braccialetti che avevo da piccola. Seguire istruzioni precise e dettagliate non è nelle mie corde, e su questa cosa penso di poter prendere una posizione abbastanza definitiva.
Però aggirare gli ostacoli mi piace molto e mi sono ricordata di aver realizzato a Patasgurzo bebè un gilerino con un punto che si chiamava "tessuto", che aveva richiesto una quantità di lana esagerata e lo faceva sembrare un signorotto di campagna.
E così ho fatto un piccolo arazzo, a modo mio, e se devo essere sincera, inizio a prenderci gusto.
Come non sono brava a seguire le istruzioni non sono brava a darle, lo dimostra la scarsità di tutorial di questo blog. Ho pensato allora di spiegarvi il punto tessuto cercando qualche link sufficientemente esaustivo. Bene, da quel che ho capito mi sa che il punto che ho fatto non è il punto tessuto, però visto che funziona lo stesso vi dirò come ho fatto.
Ho messo un numero dispari di punti e ho iniziato a lavorare il primo punto a rovescio. Il successivo, che avrebbe dovuto essere un diritto come in una maglia riso, non l'ho lavorato e ho passato il filo sul retro del lavoro. Poi ho fatto un punto a rovescio e così via. Il ferro successivo ho saltato il primo punto, che avrebbe dovuto essere un rovescio passando il filo sul davanti del lavoro, e ho lavorato il secondo con un punto diritto...e così via, fino all'infinito e oltre.
aggiratrice alla grande!
RispondiEliminanote di merito anche per la pecora celeste e per il cestino gaddis che vorrei anche io, ma a Roma non lo si trova!
l'hai celestato tu o tempo fa esisteva anche in celeste?
Carissima, anche io come te sono una maestra del raggiro.... per la serie, dritta all'obbiettivo costi quel che costi, fa niente come e perché ;)
RispondiEliminaCmq il telaio è adorabile... ammetto di aver capito poco o niente della spiegazione, ma con i ferri sono ancora all'ABC... anzi, solo alla A
Baci
il risultato è fantastico, coccoloso e colorato al punto giusto! Delle istruzioni non ho capito una cippa, ma io son quella che quando apro una qualsiasi cosa lancio via il libretto delle istruzioni, probabilmente è una allergia da cui non si guarisce! La lana fluo dove la prendi?
RispondiEliminaBello! Colorato, spiritoso, simpatico e originale! Si capisce che mi piace proprio!!!! Brava
RispondiEliminama sai che è proprio carino? bello l'effetto del punto!
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