Comunque in qualche confuso modo, vedi messa a fuoco, ma forse ne potrei fare la mia cifra stilistica, ecco che sono qui per farvi vedere la stanza che è tutta mia.
la mia storia appesa al muro |
Sono stata sempre molto fortunata, nella Patacasa ne ho avuta sempre una. All'inizio era in mansarda, un po' buia e fuori dal mondo. Ci andavo molto poco e presto Patagnoma mi ha sfrattata. Ovviamente in quel periodo ho iniziato a cucire compulsivamente e così la cucina si è riempita di scatole e stoffe. Grazie al cielo nel giro di un anno siamo riusciti ad avere un po' di spazio in più, e così sono riuscita nuovamente ad avere un posto mio. Non tutto mio, perché lo dividevo con Patasgurzo che in mezzo alle sorelle si sentiva più stretto che con la mamma, però anche stare a cucire con lui che improvvisava partite a calcio con qualsiasi cosa aveva un suo perché.
Poi mi son messa a girare le stanze di nuovo, in fondo era un anno che non lo facevo, avrei anche potuto essere presa per pigra. E così la stanza è diventata tutta mia, sopra la sala, con una scala d'accesso tutta sua e tutta sua anche un' entrata. Ed era quasi come andare al lavoro da qualche altra parte, quasi avventuroso. Pensavo di archiviare questa collocazione come la mia preferita in assoluto, e quando è venuto il momento di rigirare ancora le stanze (vedi sopra) ero abbastanza triste.
Adesso la mia stanza si trova nel centro della casa, in un punto di passaggio, in balia di fornelli, bucati e bambini. Lì una volta c'era la stanza dei giochi e dopo la camera di Patasgnaffa che potrebbe dormire anche in una discoteca. In fondo è figlia mia e io l'ho fatto più di una volta.
Però a sorpresa questo essere nel centro mi piace un sacco, ho meno privacy, non stacco mai da niente, devo tenere tutto più in ordine, però riesco a cucinare e cucire, fare il bagno alle bambine e dipingere, passo di lì prima di andare a dormire e incollo qualcosa.
E inaspettatamente sono più felice di prima.