In queste notti Patamà è sempre andata a letto tardi. Cose da fare accumulate ma anche la disperata esigenza di ricavarsi un momento tutto per se, in una casa silenziosa e addormentata.
Ovvio però che la mattina poi se ne starebbe a poltrire a letto un po' di più. Ma Patagnoma è fanciulla dal risveglio rapido ed esigente. La sua prima parola è mamma e la seconda pappa.
Patamà, con gli occhi accartocciati si trascina fino al lettino, prende la creatura e speranzosa se la porta sotto le coperte. Quello che cerca non é sonno aggiunto, totalmente idiota non lo è ancora; ma coccole, profumo di bimba e un lento risveglio sarebbero graditi. Patagnoma però pare essere di tutt'altra idea, ed essendo di poche parole, risolutamente passa ai fatti. Scende giù dal letto, culotto in bilico e gambotte sicure, trotterella fino al comodino di Patamà, a tentoni, ma senza colpo ferire, porge alla madre assonnata gli occhiali. Poi è il turno dell' anello. In casi disperati arriva a prendere anche le pantofole. Quando arriverà anche con il caffè Patamà si riterrà assolutamente soddisfatta e totalmente persuasa.
domenica 28 ottobre 2012
giovedì 25 ottobre 2012
TESTA
Mi ricordo mio papà quando ero piccola. Le tapparelle abbassate, la casa risolutamente silenziosa.
Lui che compariva a tavola con il berretto beige calato sull'occhio.
Altre volte il silenzio e la penombra erano per mia mamma.
E mi ricordo di me, dell'infermeria della scuola, dei primi mal di testa, che erano come portare un cerchietto troppo stretto.
Sono cresciuta e lui con me.
Ora i miei figli crescono con il mantra "non urlare che la mamma ha mal di testa".
Per loro fortuna, non per mia in verità, penombra e quiete non mi servono a nulla, anzi il riposo quasi peggiora tutto. E allora corro come una trottola impazzita, arrabbiata e impazzita.
L'anno scorso Patasgurzo ha iniziato a lamentare sporadici mal di testa, ma ieri sera quando l'ho trovato a letto con un berretto calato sulla testa mi sono sentita morire.
Maledetta genetica!
Lui che compariva a tavola con il berretto beige calato sull'occhio.
Altre volte il silenzio e la penombra erano per mia mamma.
E mi ricordo di me, dell'infermeria della scuola, dei primi mal di testa, che erano come portare un cerchietto troppo stretto.
Sono cresciuta e lui con me.
Ora i miei figli crescono con il mantra "non urlare che la mamma ha mal di testa".
Per loro fortuna, non per mia in verità, penombra e quiete non mi servono a nulla, anzi il riposo quasi peggiora tutto. E allora corro come una trottola impazzita, arrabbiata e impazzita.
L'anno scorso Patasgurzo ha iniziato a lamentare sporadici mal di testa, ma ieri sera quando l'ho trovato a letto con un berretto calato sulla testa mi sono sentita morire.
Maledetta genetica!
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lunedì 22 ottobre 2012
UNA BELLA GIORNATA
Venerdì pomeriggio Patamà faceva un sacco di valigie. Una per lei e Patapà, una per le bambine e una per Patasgurzo.
Quando saliva in macchina era convinta di star via un paio di settimane. Invece partiva solo per una notte, ma per rendere possibile ciò i patabamboli, e le loro valigie, dovevano essere distribuiti in giro.
La destinazione era Vicenza dove l'aspettava un'affollatissima fiera e soprattutto il Meet The Blogger.
Il viaggio era stato pianificato da tempo, e dovevano partire con lei due amiche. Alla fine però nessuna delle due aveva più potuto e così Patapà, pur di non tenere i bambini (ovviamente scherzo amore mio, grazie) si offriva di accompagnarla.
Alla fiera e al Meet the Blogger si aggiungeva allora anche una romantica sera in una bellissima città, con l'aria ancora tiepida (anche se questo è un parere più di Patapà) e la gente seduta fuori dai bar.
La mattina dopo un cielo bianco latte scortava Patamà ad Abilmente, anche se a voler puntualizzare, quello che guidava era in realtà Patapà. Davanti a paletti rivestiti a crochet i due piccioncini si salutavano, l'uno per andar ad esplorare ville e cantine, la seconda per andare a cercare il coraggio di parlare in pubblico.
Il Meet the Blogger si rivelava interessante e formativo ma allegro e familiare al tempo stesso.
Patamà incontrava visi noti, abbracciava nomi fattisi persone, conosceva nuove meravigliose anime.
Non una di queste donne, frequentata tra schermi e tastiere, tradiva le aspettative; la sensazione di essere sempre stata lì e che quello fosse il posto dove stare, con la compagnia che doveva esserci, pervadeva una sorridente Patamà.
La bionda blogger e sartina in erba vedeva finalmente i mitici armadi che avevano affollato le sue notti pensose in una calda estate, e le sue creature recenti lì esposte.
Il pomeriggio si arricchiva di chiacchiere e risate mentre le lancette dell'orologio inesorabili falciavano minuti.
E così dopo una corsa tra gli stand di una fiera ancora animata, Patamà guadagnava l'uscita e ritrovava il suo barbuto cocchiere.
Che bella giornata....
*Silvia, Valentina, Camilla, Giusi, Barbara, Irene, Aina, Chiara, Anna, Gaia, Sara, Ilaria
Quando saliva in macchina era convinta di star via un paio di settimane. Invece partiva solo per una notte, ma per rendere possibile ciò i patabamboli, e le loro valigie, dovevano essere distribuiti in giro.
La destinazione era Vicenza dove l'aspettava un'affollatissima fiera e soprattutto il Meet The Blogger.
Il viaggio era stato pianificato da tempo, e dovevano partire con lei due amiche. Alla fine però nessuna delle due aveva più potuto e così Patapà, pur di non tenere i bambini (ovviamente scherzo amore mio, grazie) si offriva di accompagnarla.
Alla fiera e al Meet the Blogger si aggiungeva allora anche una romantica sera in una bellissima città, con l'aria ancora tiepida (anche se questo è un parere più di Patapà) e la gente seduta fuori dai bar.
La mattina dopo un cielo bianco latte scortava Patamà ad Abilmente, anche se a voler puntualizzare, quello che guidava era in realtà Patapà. Davanti a paletti rivestiti a crochet i due piccioncini si salutavano, l'uno per andar ad esplorare ville e cantine, la seconda per andare a cercare il coraggio di parlare in pubblico.
Il Meet the Blogger si rivelava interessante e formativo ma allegro e familiare al tempo stesso.
Patamà incontrava visi noti, abbracciava nomi fattisi persone, conosceva nuove meravigliose anime.
Foto Casa Facile * |
Non una di queste donne, frequentata tra schermi e tastiere, tradiva le aspettative; la sensazione di essere sempre stata lì e che quello fosse il posto dove stare, con la compagnia che doveva esserci, pervadeva una sorridente Patamà.
La bionda blogger e sartina in erba vedeva finalmente i mitici armadi che avevano affollato le sue notti pensose in una calda estate, e le sue creature recenti lì esposte.
Il pomeriggio si arricchiva di chiacchiere e risate mentre le lancette dell'orologio inesorabili falciavano minuti.
E così dopo una corsa tra gli stand di una fiera ancora animata, Patamà guadagnava l'uscita e ritrovava il suo barbuto cocchiere.
Che bella giornata....
*Silvia, Valentina, Camilla, Giusi, Barbara, Irene, Aina, Chiara, Anna, Gaia, Sara, Ilaria
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Casa Facile
venerdì 19 ottobre 2012
IL SILENZIO E' D'ORO
Patasgnaffa è la prima ad arrivare a tavola, con entusiasmo plana leggera, chiedendo cosa c'é di buono. Ecco, in questi pochi secondi si brucia tutta la sua cena. Una volta seduta a tavola, una volta sezionato il piatto, una volta mangiati un paio di bocconi, lei è già pronta per andar via, o per parlare e parlare e parlare.
Patasgurzo va chiamato duecento volte e fino a che non si urla lui non si palesa, e cara grazia se alla cinquantaseiesima chiamata risponde con un totalmente falso "sto arrivando"....però quando arriva regala grandi soddisfazioni, ha la fame di un lupo e il gusto di un gourmet... Patapà va in solluchero e continua a tirare fuori delizie dal frigo...mentre il piccolo affamato tra una boccone e l'altro parla e parla e parla.
Patagnoma arriva trotterellando e mormorando un ben scandito :"pappa". Si arrampica sul seggiolone, impugna sicura la forchetta, no le mani no per carità sono una signora, e meticolosamente finisce tutto quello che ha nel piatto. In silenzio. Che meraviglia, finchè dura!
Questo post partecipa al Blogstorming
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a tavola
martedì 16 ottobre 2012
LA PICCOLA STILISTA
Pare, si mormora, che le mamme con un blog vengano subissate di mail in cui vengono loro offerte, anche in maniera molesta, valanghe di oggetti, delle più svariate nature, in cambio di recensioni. A me non era mai successo, e mi sentivo un po' come l'alunna con cui nessuno voleva giocare ( che in me si è sempre palesata assieme alla sensazione di avere un sederone
rasoterra, anche quando in terza elementare pesavo 15 chili...misteri della somatizzazione). Quindi, quando Fattore Mamma cercava volontarie per testare prodotti Crayola mi sono buttata a pesce, anche perché per noi sinonimo di colori, e quelli qui vanno via come il pane... Forse anche di più.
Arrivato il pacco invece mi sono accorta che si trattava di giochi, uno per ogni patasgnaffo.. ma c'é chi ha fatto buon viso a cattivo gioco! (Cattivo mica tanto in effetti).
Patasgnaffa è stata anche la prima ad aprire il suo, visto che domenica Patasgurzo è andato con Patapà alla partita di basket.
Io in pieno delirio cucereccio per Abilmente mi sono trovata con sgomento una scatola che conteneva manichini e cartamodelli!
L'interior designer che é in me allora si e' lanciata nella costruzione della boutique in cui i vestiti vanno esposti.
Anche Patagnoma si è divertita moltissimo e dopo averlo distrutto più volte si aggirava felice per casa, come un novello Godzilla, con deliziose mini grucce di cartone in mano.
Intanto Patasgnaffa fremeva in preda al sacro fuoco della creatività (il gioco si chiama Creations mica per altro...) e così mi sono rassegnata a passare ancora del tempo tra forbici e cartamodelli. Invece a sorpresa Patasgnaffa una volta assimilato il concetto, scegli il modello, ritaglia il cartamodello, trasferiscilo sulla stoffa, ritaglia la stoffa, è andata avanti in totale autonomia mentre io rincorrevo Godzilla... L'anno prossimo ad Abilmente ci mando lei!
Ha avuto bisogno di aiuto solo per mettere i vestiti su manichini, su cui vanno posizionati con scotch piazzati in punti strategici.
Purtroppo ci sono solo due manichini, e non abbiamo ancora avuto il coraggio di svestirli per ricominciare, ma intanto la Barbie ha aperto una boutique e sta facendo soldi a palate... finché riesco a tenere lontano Godzilla!
Unico neo di un gioco carino e' la scelta delle stoffe che credo sia stata fatta da una novantenne daltonica...o almeno me lo auguro.
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Patasgnaffa
lunedì 8 ottobre 2012
OSPEDALI E FIERE
Questi ultimi dieci giorni sono stati densi, e a dirla tutta un po' stressanti.
Patagnoma e' stata malata, un'influenza niente di grave, ma lunga e debilitante.
Lei e' stata un angelo, mi si e' accoccolata addosso e ha dormito tanto. Lei.
Patasgnaffa si e' svegliata una notte urlando che le faceva male un fianco, ha camminato curva come una vecchina ma tre giorni dopo era appesa a un trapezio.
La stessa notte Patasgurzo ha urlato ancora piu' forte per un misterioso male al ginocchio.
Cosi' misterioso che dopo 5 lastre l'unica cosa con cui siamo usciti dall'ospedale erano delle fiammanti stampelle rosse...anche lui cinque giorni dopo correva dietro a un pallone. Se lo sa l'ortopedico mi spara.
In tutto questo io, mamma al seguito, abituata a correr dietro a gnomi ma non a scadenze, ne ho una.
Devo cucire degli oggetti che faranno mostra di se' alla fiera Abilmente di Vicenza, nello stand di Casa Facile, insieme ad altre meraviglie cucite dalle fantasiose mani di Aina, Piera e Isabella.
Gia' cucire non e' proprio il mio forte, la logica intrinseca al cucito mi sfugge (forse mi sfugge la Logica. Punto), parto anche con il righello, ma come per il disegno tecnico dei bei tempi andati, poi mi perdo via; sono la regina dell'improvvisato e dell'arrangiato, e in casa mia va anche bene cosi'. Forse in fiera un po' meno....ma io e il mio erpes ce ne faremo una ragione, se bambini e gatti mi lasceranno avviciare alla macchina da cucire!
Sabato avro' anche l'onore di partecipare al primo Meet The Blogger italiano, organizzato dall'instancabile Casa Facile e dalla vulcanica Ilaria.
E attenzione, attenzione, mi tocchera' anche parlare. Anche per questo evento ho pianificato tutto nei minimi dettagli e con precisione....ho gia' infilato una bottiglia di Campari in borsa, e speriamo che basti....io intanto spero anche di poterla dividere con molti di voi!
Patagnoma e' stata malata, un'influenza niente di grave, ma lunga e debilitante.
Lei e' stata un angelo, mi si e' accoccolata addosso e ha dormito tanto. Lei.
Patasgnaffa si e' svegliata una notte urlando che le faceva male un fianco, ha camminato curva come una vecchina ma tre giorni dopo era appesa a un trapezio.
La stessa notte Patasgurzo ha urlato ancora piu' forte per un misterioso male al ginocchio.
In tutto questo io, mamma al seguito, abituata a correr dietro a gnomi ma non a scadenze, ne ho una.
Devo cucire degli oggetti che faranno mostra di se' alla fiera Abilmente di Vicenza, nello stand di Casa Facile, insieme ad altre meraviglie cucite dalle fantasiose mani di Aina, Piera e Isabella.
Gia' cucire non e' proprio il mio forte, la logica intrinseca al cucito mi sfugge (forse mi sfugge la Logica. Punto), parto anche con il righello, ma come per il disegno tecnico dei bei tempi andati, poi mi perdo via; sono la regina dell'improvvisato e dell'arrangiato, e in casa mia va anche bene cosi'. Forse in fiera un po' meno....ma io e il mio erpes ce ne faremo una ragione, se bambini e gatti mi lasceranno avviciare alla macchina da cucire!
Sabato avro' anche l'onore di partecipare al primo Meet The Blogger italiano, organizzato dall'instancabile Casa Facile e dalla vulcanica Ilaria.
E attenzione, attenzione, mi tocchera' anche parlare. Anche per questo evento ho pianificato tutto nei minimi dettagli e con precisione....ho gia' infilato una bottiglia di Campari in borsa, e speriamo che basti....io intanto spero anche di poterla dividere con molti di voi!
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mercoledì 3 ottobre 2012
CRONACHE SCOLASTICHE
Settembre è finito e la scuola ormai è avviata, ma sembrerebbe non aver lasciato alcun segno su una distratta Patasgnaffa. Si dimentica di fare i compiti, di consegnare gli avvisi, di tenere le matite nell'astuccio. Non si ricorda i nomi delle maestre e si lamenta che non la fanno giocare. Torna a casa e non racconta nulla, peggio di in quattordicenne ormai assuefatto alla scuola.
Il figlio di una mia amica invece racconta un sacco di cose, allora glielo scippo per un attimo, perché meritano una condivisione massiccia.
Lui a scuola mangia crostini con i fegatini. Ha una nuova maestra di Italiano che si veste come una suora ma non lo è (o era il contrario?) che parla solo francese. Il cortile della scuola è teatro di incredibili avventure: una bambina si è ritrovata con un coltello piantato nel collo, tirato da un assassino che passava per strada. Mi spiace comunicarvi che non ce l'ha fatta ed è morta. Invece è salva la bambina di soli due anni che lì è stata ritrovata in lacrime e fortemente provata. Era stata scordata la mattina dalla mamma che aveva accompagnato il fratello maggiore. Fortunatamente l'hanno trovata e il maestro si è preso cura di lei.
Saranno pure frottole ( forse ) ma meglio di un'alzata di spalle o di un non lo so.
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