giovedì 14 febbraio 2013

SAN VALENTINO?

Quando ero piccola a San Valentino Nonnami mi regalava sempre dei cioccolatini e Nonnolu mi dava dei baci di barba bagnata.
A otto anni poi ho vissuto il San Valentino perfetto.
Immaginatelo con me.
Venezia, con gondole e canali. Arriva Nonnolu con una rosa rossa. E a ruota arriva anche lui; Marco, occhi azzurri, biondo, otto anni. Con un altra rosa rossa.



E già cosi un San Valentino praticamente perfetto, ma poi la sera io e lui. In pizzeria. Da soli. L'aranciata al posto del vino.
È ovvio che quel giorno si è colmato il vaso dei miei San Valentino romantici. Da allora sono stata o sola e arrabbiata o con Patapà.
Patapà sta a San Valentino come il Grinch al Natale. In realtà sta al romanticismo come il Grinch al Natale, ma a San Valentino può usare anche la scusa di non voler dar seguito a una festa fasulla nata per vendere rose e cioccolatini.
E io me ne sono fatta anche una ragione, anzi, se interpellata storco il naso e dico che è una festa fasulla fatta solo per vendere fiori e cioccolatini.



Ma quest'anno una bionda creatura saltellante è venuta ad annunciarci l'imminenza della festa degli innamorati e la storia che è stata inventata per vendere rose e cioccolatini le ha tolto, anche se per poco, il sorriso dal suo faccino.
E così io oggi ho riempito la casa di cuori, perché i sorrisi dei miei amori sono il motore delle mie giornate...e perché avevo questi sottopasticcini a forma di cuore...

martedì 12 febbraio 2013

PANCAKE DAY

Sono un tipo molto fedele alle tradizioni. Solo quelle che mi piacciono, e non sono molto fiscale sul fatto che mi appartengano oppure no.
E oggi è il Pancake Day.
Noi adoriamo i pancake, i patasgnaffi li divorano, dopo averli artisticamente agghindati: codette di cioccolato, zuccherini colorati, meringhe sbriciolate, miele, marmellata, sciroppo d'acero, nutella, zucchero a velo,
succo di limone, mirtilli, nocciole...ma anche ignudi come mamma (io) li ha fatti.




Quando ero una brava mamma, forse è successo un paio di volte, li facevo di mattina, ma anche la domenica, stare ai fornelli a girare frittatine non è che mi abbia mai riempito di gioia...forse solo di eroico orgoglio, cosa di cui posso anche fare a meno.





Quindi noi i pancake li mangiamo per merenda o per rare cene dolci, quando Patapà non c'è.
Oggi è ovvio che non potevamo esimerci e ci siamo uniti a una folta schiera di altri divoratori di pancake.
Per farli uso due uova, 125gr di farina, un paio di cucchiai di zucchero, un cucchiaino di lievito e un pizzico di bicarbonato. 185 ml di latte, una padellino bella calda, e un po' di pazienza. E volià




martedì 5 febbraio 2013

PICCOLO VIAGGIO

Venerdì mi sono lasciata alle spalle una promettente giornata di sole, per trovarmi poi avvolta in una nebbia fredda e umida.


Per fortuna la città rivela sempre sorprese e luoghi caldi per le membra e i cuori, e la missione da compiere era allegra.
Così mi sono trovata all'uscita di una scuola diversa a prendere dei figli non miei. Ma è un sofismo tutto genetico, perché se si finisce a voler bene a gran parte dei bambini che ti gravitano attorno, alcuni hanno un posto d'onore.
E poi il viaggio di ritorno in un treno affollato e in ritardo, a sentirli parlare e raccontare. Con precisione e competenza della loro vita, delle cose che fanno e di quelle che ancora devono fare. Perché non sono più piccoli e questa è una cosa che stupisce solo me. Perché sono ormai delle persone, piccole, ma delle persone. Perché agguantare la loro mano in una stazione brulicante è più una mia esigenza. Perché di mani ne hanno strette già tante da poter dire che le mie sono come quelle della loro mamma, con un osso grande che non sapevo di avere.




Per fortuna in queste piccole persone ancora ci sono nascosti dei grandi bambini che devi dividere se litigano e tenere impegnati. Perché io a fare il viaggio con qualcuno che non ha più bisogno di me non sono ancora preparata.