martedì 31 maggio 2011

FINALMENTE

Finalmente dopo 57 giorni mi hai guardato. Uno sguardo obliquo e assassino (avevo spostato la tetta di pochi millimetri), ma finalmente rivolto a me. Uno sguardo a cui ne sono seguiti altri, ancora sospettosi, ma so che tra poco arriverà quello pieno di amore che mi inghiottirà. E come una ciliegia che subito ne tira un'altra allo sguardo è seguito un sorriso, anche questo mio, finalmente mio.

giovedì 26 maggio 2011

SETTE

Rispondo volentieri all'invito di a scrivere sette cose di me alla rinfusa. Perché alla rinfusa è il solo modo che ho in questi giorni per fare qualcosa, presa in ostaggio come sono da una piccola Patagnoma irrequieta e perché così mi posso concentrare(si fa per dire) due, anzi facciamo sette, minuti su di me!

Sette i colori dell'arcobaleno ma settemila i miei. Non posso vivere senza colore, intorno e addosso, é come un'emanazione spontanea e incontrollata di qualche mia ghiandola. (turchese).

Quando torno a Milano durante la bella stagione mi viene una fitta di nostalgia, per la bicicletta, i miei vent'anni, l'emozione di un nuovo amore, l'orgoglio di un nuovo lavoro, mobili ridipinti per appropriarsi di una casa già tua, gli amici intorno a tutte le ore...le infinite possibilità. (arancione).

Quella sensazione strana che si prova i primi giorni senza calze, quando il caldo dal terreno sale su ad accarezzarti le caviglie come un tiepido fantasma gentile. (azzurro).

Il mio cane di quando ero piccola. Tobia, il fratello che non ho mai avuto, il mio primo essere simbionte. Forte, terribile e feroce, ma dolce, protettivo e premuroso nei miei confronti come nessuno è stato e sarà. Mai. (blu).

La gioia e lo stupore che provo certe mattine portando i bambini a scuola. Sulla strada del ritorno mi immergo nel paesaggio, nei boschi, nelle montagne in lontananza, nei prati di colori sempre diversi, sotto un sole splendente o avvolti in un'ovatta di nebbia, colorati di fiori o luminosi di ghiaccio....e mi chiedo se c'è qualcuno di più fortunato di me che vivo qui...e se gli altri, che ovviamente lo fanno (!!!), si rendono conto di quanto sono fortunati. (bianco)

L'impazienza. (rosso). Croce costante che mi accompagna. Una parte di me vorrebbe essere sempre un poco più avanti per vedere cosa succede. Leggo i libri voracemente, per poi rattristarmi quando sono finiti ( da qui una passione per gli scrittori seriali). Guardo i miei figli e vorrei sapere che adulti saranno...ma poi mi allarmo per un centimetro di caviglia rimasta scoperta dall'orlo dei pantaloni. E così via per ogni piccola cosa, come una ciliegia che subito ti fa venire voglia della prossima. Per fortuna c'é una piccola vocina nella mia testa (verde smeraldo) che mi ricorda che la vita é fatta non solo dei ricordi (altra mia passione), non solo di quello che sarà (sprone costante), ma soprattutto di quello che é ora.

La voglia di fare che ogni tanto mi prende, e non riesco più a fermarmi (fucsia). Che mi fa saltare i pasti, lavorare fino a tarda notte, fiondarmi in casa e cominciare a brigare con ancora il cappotto addosso. Che mi ha fatto svuotare il garage, sistemare la nursery, riorganizzare gli armadi, fare la spesa e cinque bucati nel giorno precedente alla nascita della Patagnoma...ma quella volta forse erano gli ormoni!

Sette, sette cose di me che ho raccontato e adesso che sono partita non mi fermerei più, immersa come sono nei colori dei ricordi che tiro fuori dal cappello bendata....andrei avanti per ore a questo punto...grazie Soleil.
E adesso tocca a voi, svelatemi, alla rinfusa sette cose di voi. Uscite allo scoperto!

venerdì 20 maggio 2011

TRAINIG BICYLE

Voglio dispensare perle di saggezza su come insegnare, senza fatica, a vostro figlio l'utile arte dell'andare in bicicletta. Per prima cosa bisogna generare un figlio totalmente disinteressato alle due ruote e incapace di portare avanti una qualsiasi attività che non gli riesca al primo colpo. Poi bisogna evitare di insegnargli a pedalare senza rotelle adducendo le più varie scuse: gravidanze, figli piccoli, mal di schiena ed emicranie. A quel punto vostro figlio avrà raggiunto quasi i nove anni e una considerevole altezza. Organizzate quindi un pic nic in riva al lago con un'amica molto più sportiva di voi che ha un figlio che sbicicletta in libertà da ormai 5 anni. Questa santa donna, stufa dell'inettitudine ciclistica di vostro figlio (l'anno prima lo aveva anche fornito di bicicletta) si alzerà , metterà un recalcitrante pargolo in sella e comincerà a corrergli dietro ( e qui è lampante l'importanza di aver aspettato tanto...il bambino non sarà più tanto basso e la vostra amica non dovrà piegarsi per sostenerlo, quindi voi potrete sentirvi meno in colpa). Dopo pochi metri assistito il vostro bambino prenderà il volo e pedalerà fino a che non deciderà di curvare...ma tant'è, ormai è fatta. Adesso starà a voi, in bocca al lupo!

sabato 14 maggio 2011

SWEET AND SLOW

Questa sera Patamà è rimasta sola con i tre patasgnaffi (in realtà, per gli amanti della numerologia, per la terza sera di fila!), e ha deciso di prendersela con calma.
Ha preso un'urlante Patagnoma e i suoi due pigiamati fratelli e si è buttata sul divano.
Programma della sera, film. E pazienza se si fosse fatto tardi.
Come al solito, il primo difficile passo da compiere per passare un'armoniosa serata di svacco, è stato quello che prevede la scelta del film. Patamà ha preso le redini in mano e ha imposto FRACCHIA CONTRO DRACULA. Scelta pessima...dopo dieci minuti di film i bambini erano annoiatissimi (la Patagnoma no, lei ciucciava beata e comunque si riconosceva appieno nelle smorfie di Villaggio!). Nessuno rideva, neanche Patamà ad essere sinceri. Il film era di una lentezza esasperante. Grazie al cielo a un certo punto è entrato in scena il maggiordomo cieco di Dracula...un uomo in frac piuttosto pallido e con due occhi completamente bianchi. Patasgnaffo è scappato urlando (Patagnoma non ha fatto una piega....come al solito) e Patamà ha colto la palla al balzo per mettere fine a quell'agonia. Si è optato, nonostante fosse già tardino, per un altro film...doveva essere una serata slow, e per la miseria lo sarebbe stata! Patamà si è trovata così sul divano stretta tra i suoi tre pargoli e se l'è goduta assai. Alla fine del film non ci si è arrivati, i piccoli erano troppo stanchi e a fatica sono stati messi a letto(questa parte non è stata molto slow per la verità!).
A quel punto Patagnoma affamata e divano hanno richiamato Patamà....ma Fracchia ha colpito ancora e Patasgurzo terrorizzato dal ricordo del fotogramma incriminato ha preteso la sua dose di coccole. E così Patamà si è ritrovata ad allattare nel letto di Patasgurzo e ad aspettare di sentire tre respiri pesanti e regolari...è stato sweet and slow!

giovedì 5 maggio 2011

UN MESE

La maestra ieri ha detto che Patasgurzo era distratto, che aveva la testa da un'altra parte, che era anche un po' agitato.
Verso la fine della mattina, impaziente ha chiesto se fosse passato mezzogiorno. La risposta affermativa gli ha illuminato il volto, e non perché la scuola volgesse ormai al termine, ma perché la nuova sorellina compiva un mese...
Mi sai dire Patagnoma dove mai potrai trovare un fratello più innamorato?
Innamorato di te ogni giorno di piu'.
Di te che sei la sua copia, ma che lo sei anche di Patasgnaffa.
Di te che fai le facce buffe e dei versi non umani.
Di te che ogni nuovo giorno sei più sveglia, che inizi a guardarti intorno, che inizi a guardare noi e forse a chiederti dove sei finita!
Innamorato di te, innamorati di te tutti noi, trenta volte di più rispetto a un mese fa, e chissà cosa succederà quando ti deciderai a sorriderci davvero!

martedì 3 maggio 2011

iINCREDULITA'

Ho dei seri problemi con la mia età...non riesco proprio a farmene una ragione, e sono anni ormai. Non è che non mi piaccia avere 37 (ancora per poco!) anni, o che mi senta vecchia. No, è proprio che non mi capacito della cosa. Mi sento ancora una bambina, neanche una ragazzina e spesso quando mi ritrovo a fare le cose da grandi (quasi sempre quindi) se sono sovrapensiero mi stupisco. Vado a fare la spesa e pago con il bancomat, guido la macchina (ma quanto sono brava!?), mi ritrovo intorno tre , dico tre, creature che mi chiamano mamma (per la verità una ancora si limita ad urlare e a mordermi le tette!), ho una fede al dito, faccio la lavatrice e non la sbaglio neanche, vado a scuola, ma a parlare con le maestre....insomma non è incredibile!!???