domenica 16 novembre 2014

ESONDA

Il cielo è così spesso che ne puoi sentire il peso, gli occhi frugano le nuvole cercando di capire se sia sera o mattina. La pioggia non è fatta di gocce, ma è acqua che viene giù senza soluzione di continuità. Il rumore è assordante. È l'acqua che colpisce i sassi, che rimbalza e si mangia la strada. Che rimescola la terra e che scompiglia i prati. Che lucida le tegole, che si fionda contro i vetri. Che tamburella sulle auto, che si mescola alle pozzanghere. Che si infila nelle giacche, che gorgoglia nelle grondaie. Che ribolle dai tombini, che si insinua nelle crepe.
Poi il mattino ancora la luce fatica a entrare dalle finestre, distratta e con gli stivali di gomma apro la porta e la prima cosa che noto è il silenzio. Non piove più.
Il lago è cresciuto tanto ed è stranamente popolato. Di uccelli di ogni tipo, di oche anatre e cigni, che banchettano su quel che un prato sommerso inaspettatamente loro regala. Di bipedi, quasi tutti dietro un obbiettivo, in quasi religioso silenzio.
Ecco, soprattutto, quello che mi ha colpito il giorno dopo la grande pioggia è stato l'irreale silenzio, come se l'acqua avesse ricoperto davvero ogni cosa, come se fossimo diventati tutti dei lenti pesci colorati.
Stiamo andando avanti così a giorni alterni, uno sotto un muro d'acqua, il seguente con un sole che sembra primavera.


giorno di sole 1













giorno di sole 2






segnaletica fuorviante


...e domani piove ancora




venerdì 14 novembre 2014

CON I TAPPI SI PUÒ FARE....

Domani è un gran giorno, un giorno a cui Patapà si è preparato per mesi, per anni se vogliamo mettere in conto quelli passati a rincorrere una delle sue passioni, il vino.
No, non è un alcolista, è un somellier, anche se non mi risulta abbia mai sputato del vino, quanto meno del vino buono.
Sta volta ha deciso di buttarsi in una folle avventura come organizzare una fiera di vini. Che sarà domani a Ispra, alla mensa del CCR che poi è il posto dove lavora.
Lo so che questo post arriva tardi, ma sapete che sono sempre sul pezzo, ma domani dura tutto il giorno, un giorno di probabile pioggia, quindi non avrete molto da fare.
Venite per bere del buon vino certo, ma anche per ammirare i miei pompon. Perché Patapà mi ha lasciato curare l'allestimento e stranamente ho pensato a pompon e bandierine. Pompon di carta, come nella migliore tradizione, ma visto l'argomento io i pompon li ho fatti anche con i tappi di sughero.


Inizio a preoccuparmi, probabilmente sarei capace di fare pompon con qualsiasi cosa!


Se volete farli anche voi prendete dei turaccioli e allargate i buchi che già dovrebbero esserci sui tappi usati. Già perché ho scoperto che i cavatappi fanno buchi chirurgici che pic-indolor non è nulla a confronto. Quindi infilateci dentro uno stuzzicadente che infilzerete in una palla di polistirolo. Mettete però anche una goccia di colla a caldo se non volete che il vostro lavoro certosino duri meno del tempo che ci avete impiegato a farlo.


Certo se venite a vederli dal vero, capite meglio come sono fatti, vi aspetto a Enolago!