martedì 24 luglio 2012

DUE IN UNO, Jill e Marta


Ecco mi sono persa. Tra pacchetti e candeline, giornate brillanti e bambini da mettere a mollo. E così ho saltato due tappe della caccia al tesoro di MammaFelice, ma adesso, ascoltanto il lento respiro di Patagnoma febbricitante, al volo, rimedio.
Dovevo aprire il bigliettino che rimanda a un blog di fotografia, ma non seguo nessun blog prettamente fotografico. Devo dire che però, soprattutto ultimamente mi fermo più volentieri su quelli che hanno belle foto, e devo dire che ce ne sono sempre di più.
Colgo però l'occasione per giocarmi la carta "Jillian in Italy" che vi avevo buttato sul tavolo il post precedente.
Nel suo blog troverete i suoi bambini, che passano veloci con risate leggere. Vi potrete fermare in cucina a lasciarvi stordire dal profumo di zucchero, pregustando la gioia del vostro palato. Salirete nella sua craftroom, tagliata obliqua da un raggio di sole che cade diritto dal Monte Rosa e perdervi in pigne di stoffe colorate. E furtivi vi nasconderete nella sua valigia e vi lascerete portare in viaggio con la sua famiglia.
Il tutto sempre accompagnato da bellissime foto. Perchè Jill è simpatica, bionda e bella e ha sempre (o quasi ) una macchina fotografica al collo.





L'altro biglietto rimanda a un blog di poesia, ma anche qui, restiamo un po' in bilico.
Ma quando passo da Marta, in fondo quello che trovo è poesia. Frasi eleganti, misurate che vanno sempre diritte al punto. E anche qui bellissime foto, che in fondo sono solo un'altra forma di poesia.

venerdì 20 luglio 2012

DIECI

Stamattina ti sei svegliato, hai sorriso e hai detto che era stata la tua ultima notte da nove anni.
Più volte durante la giornata ti sei interrotto e, con un largo sorriso, hai ricordato al mondo che domani è il tuo compleanno. Che domani avrai 10 anni.
E ci ho pensato anch'io sai? Mentre guidavo, e a momenti mi veniva un colpo.
Dieci anni sono tantissimi. E mi sembra ieri che sei arrivato. Sento gli odori, vedo i colori, l'aria di quei giorni mi accarezza ancora. E quella dei giorni successivi, quelli che mi hanno per sempre cambiata e trasformata in mamma. La luce gialla del lampione le tue notti urlate. I shhhh di Patapà che tagliavano l'aria che era calda intorno alle caviglie.
E tu allegro mi racconti un episodio che ti è capitato in prima elementare, che non mi avevi raccontato mai.
E io realizzo ancora una volta che hai dei ricordi tuoi di cui non so niente. Perchè hai dei pensieri di cui non so niente, che culli e coltivi quando "te ne stai per i fatti tuoi" anche tra amici perchè ne hai voglia. Perchè hai una vita che io ti ho dato, ma che tu stai costruendo un passetto algiorno sempre più lontano da me.
E questo mi riempie di orgoglio e di paura, Per la vita che ti aspetta che sarà spero piena di gioia, ma che comporterà comunque una parte, spero piccola, di dolore. Perchè vorrei proteggerti sempre e per sempre, cullarti e tenerti qui vicino a me. Perchè ti amo da morire, perchè hai dieci anni e dovrai insegnarmi a lasciarti diventare grande.
Buon compleanno amore mio

lunedì 16 luglio 2012

DULCIS IN FUNDO

L'avevo detto che la vacanza era finita. Che mi sentivo come alla fine degli antipasti ma ero arrivata al dolce. Ma è stato un dolce con sorpresa quello che la vacanza ormai al termine ci ha servito. Una serata speciale, semplice e luminosa. Probabilmente la migliore che io ho mai passato qui. Niente di sconvolgente, una sagra di paese, ma con tanti piccoli particolari che si sono incastrati alla perfezione. Una bella passeggiata, in salita tra case e ulivi accompagnati da nuvoloni neri e cicale.







Il mare sempre più lontano e l'orizzonte sempre più grande.



In un giardino dietro una vecchia chiesa ordinati tavoli e pochi gazebi bianchi.



(qui Patasgnaffa sta pregando...chissà come e chissà chi....prima era sdraiata a terra con le braccia in alto. Comunque ha chiesto che non piovesse e accidenti, ha funzionato!)

Anche le tovagliette delle piccole opere d'arte.



Bandierine colorate e palline dolcemente luminose a incorniciare il panorama. Una compagnia piacevole e numerosa, un tavolo dei grandi e uno dei bambini.


C'era una pista da ballo in legno con il borotalco sopra, e un campetto da calcio con un'alta rete a dominare il tutto. Dopo mangiato Patasgurzo, ovviamente, è sparito dietro a un pallone mentre Patasgnaffa si è data alle danze.


E peccato che mi si fosse scaricato il cellulare e per pigrizia non avessi portato la macchina fotografica. Perchè ha trovato un compagno di ballo, più piccolo di età ma non di altezza, che serio l'ha fatta danzare cingendole le spalle con una mano e stringendole saldamente l'altra. Hanno volteggiato tra le altre coppie, tutte compunte e comprese come solo sanno essere le coppie di liscio. Il tutto al suono di un'orchestra incredibilmente giovane e fresca che, nonostante non sia il mio genere di musica preferito, è stato un piacere vedere e ascoltare. Per un po'. Poi tutti insieme siamo tornati in paese, le lunghe ombre giù per la discesa, le chiacchiere e i gechi che occhieggiavano dai muri. Una serata forse come tante altre, ma nel suo piccolo preziosa e bella.




 Ps.niente di tutto questo sarebbe stato possibile se non ci fosse venuta trovare Nonnafi, che si è tenuta la piccola Patagnoma; sicuramente lei non avrebbe trovato in questa serata alcuna poesia e divertimento, anche se le patatine fritte se le sarebbe mangiate.

sabato 14 luglio 2012

FINITA


Anche per quest'anno la vacanza al mare è finita. Anche quest'anno è durata un sacco ed è volata via. Anche quest'anno mi sento come dopo un aperitivo, pronta per fiondarmi su altre succulente pietanze, ma in realtà ho già finito.
Questo paese che mi sta stretto, io che di solito sto larga in uno sgabuzzino.


Questa spiaggia di sassi e ombrelloni, dove il mare sembra più un'intuizione.


Queste facce, sempre le stesse, che ti passano accanto, ma che raramente sorridono. Ecco questo non mi mancherà.
Mi mancheranno le chiacchiere, poche ma buone, con i pochi ma buoni che si fermano a sorridere.
Mi mancherà la focaccia. Mi mancherà il fatto che scendessero a comprarla i Patasgnaffi da soli.



Mi mancherà la casa, estremamente bisognosa di un restyling nel profondo, ma per questo pane per le mie fantasie.



Il verde goduto dalle finestre, senza fatica perchè di altri.






Le tende verdi un po'stracciate e la corrente che accarezza gli angoli anche nei giorni più caldi.
Le vecchie tapparelle che lasciano danzare lame di sole nell'aria sonnolenta del primo pomeriggio




I tempi lenti e sempre uguali, un po' mi mancheranno, ma un po' no.
Oggi, nella migliore tradizione piove e a parte il fatto che non so come asciugare le lenzuola, rende tutto comunque più facile.


Le valigie sono quasi pronte, i bambini buttati agonizzanti di noia negli angoli più morbidi della casa.








Un tenue raggio di sole ci tiene legati qui ancora per una notte, ma domani, quando anche il mare avrà calmato la sua furia, saremo pronti per tornare a casa.


venerdì 13 luglio 2012

VIAGGIARE?


La seconda tappa della caccia al tesoro prevede che io vi sveli qual'è il mio blog/ viaggi preferito. E già mi impantano. Io che pensavo, che pur non sapendo organizzare una caccia al tesoro avrei però saputo partecipare con scioltezza, sbatto il mio nasino così, già al primo ostacolo.
Perchè io sono un " culo di piombo " di quelli veri. E da quando mi sono triplicata lo sono di più. E sono così culo di piombo che pur ammirando le mamme che girano allegre con truppa al seguito, e magari ne scrivono anche, non mi fermo neanche più che tanto a leggere delle loro, eroiche, avventure. Forse perchè mi sento inadeguata, forse perchè una parte di me vorrebbe essere più propensa alla follia, più rilassata, più organizzata;insomma vorrebbe avere tutte quelle caratteristiche che servono a una mamma viaggiatrice.
E invece soffro di trasportofobia, entro in sbattimento cosmico quando devo preparare le valigie del weekend....e andiamo sempre in case già stipate di cose nostre. Mangiare al ristorante con i bambini, anche se arrivo munita di colori, pupazzi e telecomandi, mi fa andare di traverso il cibo, il più delle volte. Stiparci in cinque in camere d'albergo, soprattutto con Patapà che di questo soffre orribilmente, mi getta in una comatosa insonnia (o qualcosa di simile).
Però quando Patapà si impone e mi trascina via, stufo della solita solfa, poi mi diverto. Non abbiamo viaggiato molto con i bambini, ma in realtà siamo stati sempre bene e siamo sopravvissuti.
In fondo, almeno in questo, ho bisogno di essere trainata, se poi inventassero il teletrasporto sarei perfettamente felice.
Tutto questo pippolone per dire che non seguo un blog di viaggi, non amo fomentare i miei sensi di colpa, non più del necessario. Però una mia amica si è trasferita in Kenya. E questo mi sembra un vel viaggio. Si è messa a scrivere, della sua vita di viso pallido e delle sue escursioni fuori città. Così non mi perdo i cambiamenti di Sveva, la sua primogenita, che merita un posto d'onore e non solo perchè è bella e brava, ma perchè può fregiarsi del titolo "prima amica" di Patasgnaffa, e certi marchi te li porti dietro tutta la vita, anche in Kenya.
E così un po' viaggio anche io, senza prendere l'aereo, senza dover imparare una nuova lingua e dormendo tutte le sere, o quasi, nel mio letto. Sono prorpio un culo di piombo.




Giunta alla fine del post però mi rendo conto che sono stata anche in Giappone con Jill, ma il suo blog mi sa che me lo voglio spendere più avanti. Lei è una di quelle mamme che io guardo sbalordita, che tre figli non hanno mai fermato, che si è spinta in posti come la Cina....se non la conoscessi davvero potrei pensare sia una creatura immaginaria.
C'è anche la mia amica Leo, quella del compleanno ricordate? Anche lei dopo due marmocchi ancora non ha perso l'abitudine di farsi un weekend lungo in giro per l'Europa di tanto in tanto; ma lei non ha un blog, quindi che ve lo dico a fare.
E poi infine, ma forse all'inizio, c'è Nonnolu. E lui ha anche un blog e sul suo viaggiare ci scrive anche libri. E forse avere un padre ramingo per il mondo in barca a vela da quasi sempre è uno dei motivi per cui il mio sedere è saldamente incollato al divano. Ma qui forse bisognerebbe scomodare tipi muniti di barba e chaise longue....e correrei il rischio di non alzarmi proprio più!

lunedì 9 luglio 2012

LA CACCIA AL TESORO

Caccia al tesoro per me è sinonimo di compleanno. Quando ero piccola, per tutte le elementari NonnaMi infatti ne organizzava una per il mio compleanno. Prima preparavamo i biglietti di invito, ne ricordo uno con una balena dai grossi denti e lo schizzo esibizionista. NonnaMi disegnava e io coloravo, coloravo, coloravo....non so quanto prima la macchina compleanno si mettesse in moto o se venissi deprivata del sonno, so solo che gli inviti da colorare erano almeno una quarantina. E che bello scegliere un colore per ogni amico. Poi veniva il giorno della festa, e solitamente pioveva. Quindi la festa slittava, oh ma si faceva. Un grosso cartello con le indicazioni per la strada compariva all'incrocio e il giardino veniva invaso da frotte di bambini con regali per me e per la Leo. Sì perchè una festa è bella, ma se è condivisa è ancora più bella. E se sei così fortunata e la tua migliore amica è nata il giorno dopo di te, nel tuo stesso ospedale, non approfittarne sarebbe una follia. Il grande giardino con le alte ripe e la pineta era il luogo perfetto per una caccia al tesoro. I cotogni, il vecchio castagno, il pollaio perfetti nascondigli e a furia di farci correre su e giù per il giardino la festa volava via. Non ricordo assolutamente come fosse strutturata, forse c'erano giochini da risolvere. E soprattutto non mi sono mai resa conto di come fosse difficile organizzarne una, fino a che non ci ho provato io per la festa Pirati e Sirene. Mannaggia a trovare nascondigli e rime mi fumavano le meningi. Il fondo però l'ho toccato l'estate scorsa quando, in un pigro pomeriggio in campagna i bambini mi hanno chiesto di organizzare una caccia al tesoro estemporanea...beh vi dico solo che i biglietti li ho nascosti nei posti sbagliati....le cacce al tesoro vengono decisamente meglio se organizzate da NonnaMi o da Patasgurzo che deve averne ereditato i geni. Però non sono così impedita da non essere in grado di partecipare alla caccia al tesoro di Mammafelice....hem spero!

 


Il primo biglietto che nascondo parla dei Patasgnaffi, non quelli veri , ma del blog. Nato perchè commentare in giro altri blog, senza dare in cambio una parte di me mi faceva sentire a disagio e continuato perchè è divertente, terapeutico, ispirante e perchè è dal liceo che non scrivevo più. Poi perchè ho scoperto la magia della macchina fotografica e le foto condivise sono sempre più belle.
(ecco qui andrebbe una foto, ma tutta la tecnologia che ho tra le mani, ed è fin troppa, si sa ribellando. Io potrei anche mettermi a urlare forte, ma forse è meglio se porto Patasgnaffa a fare un bagno, prima che si metta a urlare più forte di me)
Il secondo biglietto rimanda alla pagina fb , a Patamaga che bazzica Instagram da poco e ne è totalmente rapita e a Flickr che costudisce, neanche troppo gelosamente, le foto della Patacasa


Il terzo biglietto rimanda a questo post perchè sbircia quello che che c'era prima e stabilisce fondamentali parametri, e a quest'altro perchè sgarrare dal quattro e passare al cinque è una svolta ardita.

Biglietto dopo biglietto si trova un tesoro pare. Ma io in fondo l'ho già trovato...

domenica 1 luglio 2012

NEL CALCIO PUÒ SUCCEDERE....

I Patasgnaffi sono approdati al mare. Nella casa del nonnobistecca, un coacervo di mobili raffazzonati che vanno dagli anni sessanta fino a un più recente anni ottanta. Poi basta, troppa gente che la usa, troppa incuria ed è tutto fermo lì, sospeso tra il ricordo e lo sfacelo. Patamà, per i quindici giorni che ci passa, potrebbe anche soprassedere, ma proprio le risulta impossibile. Il primo anno è passata come una furia con smalto e pennello, ma non ha ricevuto plausi e consensi e da allora si arrangia come puó con copri divani, cuscini e stikers. Quest'anno si è limitata a una nuova tovaglia per la cucina




ma il salotto con la vetrinetta anni ottanta in vetro fumè la intristiva troppo e così ha cercato tra le produzioni artistiche patasgnaffe degli anni passati per decorare le pareti insieme a festoni di carta colorata, e ha trovato questo libretto scritto e illustrato da un Patasgurzo alla soglia della sua prima elementare. Scritto evidentemente durante gli scorsi europei si intitola "nel calcio può succedere":




Nel calcio può succedere che uno tiri via la palla a un suo avversario e che poi segni goal Nel calcio può succedere che non sempre si fa goal ma che ogni tanto il portiere pari Nel calcio può succedere che uno faccia una rovesciata e che dopo un altro ne faccia un'altra Nel calcio può succedere un cartellino giallo, che vuol dire che hai fatto fallo Nel calcio può succedere un cartellino rosso, che vuol dire che hai fatto un fallo gravissimo Nel calcio può succedere che se metti la palla per terra con un calcio puoi farla volare Nel calcio può succedere che puoi prendere la palla al volo Nel calcio può succedere che prima un giocatore può colpire la palla di ginocchio, poi con una rovesciata, poi di petto ed infine di testa e poi GOAL!