giovedì 26 maggio 2011

SETTE

Rispondo volentieri all'invito di a scrivere sette cose di me alla rinfusa. Perché alla rinfusa è il solo modo che ho in questi giorni per fare qualcosa, presa in ostaggio come sono da una piccola Patagnoma irrequieta e perché così mi posso concentrare(si fa per dire) due, anzi facciamo sette, minuti su di me!

Sette i colori dell'arcobaleno ma settemila i miei. Non posso vivere senza colore, intorno e addosso, é come un'emanazione spontanea e incontrollata di qualche mia ghiandola. (turchese).

Quando torno a Milano durante la bella stagione mi viene una fitta di nostalgia, per la bicicletta, i miei vent'anni, l'emozione di un nuovo amore, l'orgoglio di un nuovo lavoro, mobili ridipinti per appropriarsi di una casa già tua, gli amici intorno a tutte le ore...le infinite possibilità. (arancione).

Quella sensazione strana che si prova i primi giorni senza calze, quando il caldo dal terreno sale su ad accarezzarti le caviglie come un tiepido fantasma gentile. (azzurro).

Il mio cane di quando ero piccola. Tobia, il fratello che non ho mai avuto, il mio primo essere simbionte. Forte, terribile e feroce, ma dolce, protettivo e premuroso nei miei confronti come nessuno è stato e sarà. Mai. (blu).

La gioia e lo stupore che provo certe mattine portando i bambini a scuola. Sulla strada del ritorno mi immergo nel paesaggio, nei boschi, nelle montagne in lontananza, nei prati di colori sempre diversi, sotto un sole splendente o avvolti in un'ovatta di nebbia, colorati di fiori o luminosi di ghiaccio....e mi chiedo se c'è qualcuno di più fortunato di me che vivo qui...e se gli altri, che ovviamente lo fanno (!!!), si rendono conto di quanto sono fortunati. (bianco)

L'impazienza. (rosso). Croce costante che mi accompagna. Una parte di me vorrebbe essere sempre un poco più avanti per vedere cosa succede. Leggo i libri voracemente, per poi rattristarmi quando sono finiti ( da qui una passione per gli scrittori seriali). Guardo i miei figli e vorrei sapere che adulti saranno...ma poi mi allarmo per un centimetro di caviglia rimasta scoperta dall'orlo dei pantaloni. E così via per ogni piccola cosa, come una ciliegia che subito ti fa venire voglia della prossima. Per fortuna c'é una piccola vocina nella mia testa (verde smeraldo) che mi ricorda che la vita é fatta non solo dei ricordi (altra mia passione), non solo di quello che sarà (sprone costante), ma soprattutto di quello che é ora.

La voglia di fare che ogni tanto mi prende, e non riesco più a fermarmi (fucsia). Che mi fa saltare i pasti, lavorare fino a tarda notte, fiondarmi in casa e cominciare a brigare con ancora il cappotto addosso. Che mi ha fatto svuotare il garage, sistemare la nursery, riorganizzare gli armadi, fare la spesa e cinque bucati nel giorno precedente alla nascita della Patagnoma...ma quella volta forse erano gli ormoni!

Sette, sette cose di me che ho raccontato e adesso che sono partita non mi fermerei più, immersa come sono nei colori dei ricordi che tiro fuori dal cappello bendata....andrei avanti per ore a questo punto...grazie Soleil.
E adesso tocca a voi, svelatemi, alla rinfusa sette cose di voi. Uscite allo scoperto!

1 commento:

  1. sono felicissima che abbia accolto l'invito!e guardo orgogliosa il tuo post, perché dal semino gettato tu hai fatto crescere una bellissima e coloratissima pianta!
    Tra l'altro concordo tanto sulla tua codifica colore, io mi sento tanto rossa impazienza!

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