venerdì 26 aprile 2013

MERCOLEDÌ

Mercoledì è stata una giornata impegnativa.
Ho corso in giro per commissioni tutta la mattina, ho preparato il pic nic per la sera, son corsa a prendere i bambini che Nonnami aveva nutrito e li ho portati a scuola per il rientro pomeridiano. E mi ci sono fermata anch'io a scuola, per far paciugare i bambini con colla "gelatina" e fili di lana perché sempre e solo sui libri non ci dovrebbero stare.
E poi, mannaggia, mi è scappata la pipì. E , mannaggia, a scuola ci sono le turche. Ho fatto male i calcoli e, mannaggia, l'iPhone mi è caduto là dove non vorresti mai mettere le mani, figuriamoci la tua vita 2.0.
E così sotto choc ho portato due bambini su tre dall'osteopata, dove ho scoperto che Patasgurzo ha una gamba più lunga dell'altra, tutto suo padre, che carino, e che dovrà dormire per tre mesi con una bottiglia di plastica attaccata al piede. Hemm...vi farò sapere.
La serata si è conclusa in bellezza con un bel febbrone di Patagnoma.
Ma in fondo è stata una bella giornata.
Perché la mattina ho comprato tanti fiori.



Perché c'era un sole che riempiva l'aria e ogni angolo.



Perché i bimbi a scuola ridevano ed erano sporchi e felici.



Perché le gambe si allungano.
Perché mi sono imbattuta in una festa di compleanno bellissima.
Perché nel paesello dove non c'è nulla c'è un uomo che salva gli iPhone.
Perché sono riuscita comunque a fare il primo pic nic serale della stagione in riva al lago.


(foto di Jillian)

Perché la vita se inizi a vederla in rosa forse poi non riesci più a smettere.





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