Il passeggino lo spingeva la nonna, i ricci capelli neri raccolti in una crocchia alta e morbida, la pelle scura e il rossetto rosso. Piccola e perfetta, in un abitino in viscosa colorato, sulle immancabili zeppe di sughero.
A casa lasciavamo il nonno. O forse anche lui era già uscito. Alto, magro biondo e pallido. La maglietta marrone stretta, i pantaloni cachi e le scarpe di tela.
Partiva da casa con il suo cavalletto, i suoi fogli e gli acquarelli, e si perdeva tra le calli. Il professore.
Il passeggino veniva caricato sulla motonave e poi spinto fino alla spiaggia. Capanne a righe bianche e verdi e chilometri di sabbia..
Anche il cielo era affollato, aquiloni, aereoplanini, elicotteri e ogni tanto qualche paracadutista. O è uno scherzo della memoria?
Le ore in acqua, da giugno fino a settembre, quando in spiaggia c'eravamo solo noi e i tedeschi.
Poi l'accappatoio rosso e un bicchiere di latte caldo. Sempre, immancabilmente.
E poi indietro verso Venezia, il passeggino messo via, le gambe allungate e il prendisole blu a piccoli fiori bianchi.
Così avanti e in dietro, casa spiaggia, spiaggia casa. Su per le scale sempre fresche, con l'odore dei canali.
Nel salotto con il pavimento in pendenza da farci scivolar le biglie, lo studio del nonno e i suoi colori ad olio, la camera della nonna con le violette sull'armadio.
Così per otto anni, non molto, ma allora quasi una vita.
E così i patasgnaffi li ho voluto portare al Lido e nonostante io non stessi per niente bene è stato proprio bello.
poesia pura... come sempre ;)
RispondiEliminaBellissime foto (come sempre), bellissimi racconti (come sempre) :-)
RispondiEliminacome sempre, vi amo molto
RispondiEliminaCome sempore è un piacere leggere i tuoi racconti, spiare le avventure della patafamiglia.
RispondiEliminacome sempre... mai scontata!
RispondiEliminacome sempre... mai banale
come sempre... fedele a te stessa, ma con un quid in più, come sempre
;)
Quanto mi piace immergermi nei tuoi racconti ;)
RispondiEliminaHo immaginato soffitti alti, stanze in penombra e tende gonfiate dalla brezza di mare. Non so perche' ma vi ho immaginati proprio in quella casa li' al patalido tutti insieme!
RispondiEliminaMancava solo la brezza del mare. Per il resto hai visto bene.
Eliminaal cimitero ebraico ci andavo ogni tanto, d'inverno, posando sassolini. mi hai fatto venire voglia di tornarci!
RispondiEliminaAdoro quel posto, così tranquillo e disordinato. Nascosto da qualche parte c'è il nonno pittore, ma ci siamo aggirati senza trovarlo. Salutato lo stesso 😝
EliminaStai meglio adesso?
RispondiEliminae ogni volta nei tuoi racconti mi perdo...
RispondiEliminaspero che tu stia meglio!
Fra, La Donna della Domenica, per fortuna sto meglio, grazie! :-*
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