domenica 21 luglio 2013

UNDICI

Ecco, sono undici. Cioè abbiamo superato la decina.
Son traguardi importanti. Sono passati dieci anni, e un po' mi sembra ieri che eri morbido burro biondo tra le mie braccia e un po' mi sembra che una vita senza di te sia solo un ricordo lontano, magari di qualcun'altra, di una bimba bionda con le gambe che almeno si doravano un po' e i capelli che si scolorivano nel mare.


È giunto il momento di regalarti lo stereo, di lasciarti festeggiare solo in pizzeria, con gli amici, la sera.


È giunto il momento di far la coda al Libraccio per prenderti i libri di scuola. Per un momento ho pensato pure fosse giunto il momento di comprarti la Smemoranda, ma forse è giunto il momento che il diario te lo scelga da solo.
È giunto il momento di iniziare a guardare le tue spalle magre e un pochino ossute, che allontanandosi a tratti da me cominciano ad andarsene in giro da sole.
È forse il momento più difficile per me, più difficile di quando mi svegliavi dieci volte per notte. Disgraziato. 


Ma per fortuna mi ti butti ancora addosso, con le braccia che sempre più lunghe inizi a non sapere più dove mettere.
E anche se il più delle volte grido perché mi fai male tu continua amore mio. Almeno per i prossimi undici anni. Poi, forse, possiamo ritrattare. Forse.
Auguri cucciolo. 

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