domenica 4 marzo 2012

MEMORIA BREVE

Questo fine settimana la Patafamiglia è stata campagna dal nonnoRo. Era da Natale che non ci andava, bloccata dal freddo, da gambe di gesso, da febbri e da partite.
Ma sta volta c'era in ballo una fiera del vino, quindi ogni difficoltà è stata superata, ogni impegno accantonato. Si sono uniti alla truppa anche degli amici con bambini complementari ai Patasgnaffi ed è volato un giorno incredibilmente tiepido, con porte spalancate, lenzuola asciutte un un istante e bambini mimetizzati tra le piante del giardino.
Sabato sera Patamà è stata colta da irrefrenabile voglia di uscire a cena. Un rapido calcolo: Patagnoma ha 11 mesi, l'ultima cena rubata e veloce a ottobre per il compleanno di Patapà....uscire in un anno a cena una volta sola è un po' pochino, ne converrete.
Patagnoma incredibilmente si è lasciata seccare nella culla per le otto di sera, e i restanti bambocci, cenati e pigiamati, sono stati lasciati sul divano del nonno davanti a un film.
La cena è stata molto buona, consumata in un ristorante con luce tenue, voci soffuse e passi felpati. Una cosa terribilmente da grandi.
Tornati a casa Patagnoma urlava come un'aquila a cui avevano portato via il nido. Si è gettata al collo di Patamà arpionandolo con una forza che nulla aveva da invidiare agli artigli della pennuta dal naso adunco.
Ha passato la notte così. avvinta come l'edera, ciucciando come un cammello dopo un mese di siccità.
Quindi Patamà ha avuto tutta il tempo per farsi un bell'esame di coscienza. Per valutare che lasciare una bebè con la memoria di un cetriolo, in una casa che non vedeva da due mesi, con nonni che non vedeva da altrettanto tempo, non è stata una gran furbata.
La cena è stata ben pagata, ma ogni tanto vale comunque la pena sborsare soldi e sonno.

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