Patasgurzo ci ha messo un po' a prenderlo, e quando lo ha fatto la nostra vita è migliorata, almeno un poco.
Quando è nata Patasgnaffa l'ho guardata e le ho subito infilato un ciuccio in bocca. Più grande di lei. Per mesi nessuno aveva idea di che faccia avesse.
Il ciuccio era consolatorio, usato ma mai abusato e toglierlo non è stato un problema.
Quando il patasgnaffo di turno si è sentito pronto il ciuccio è stato gettato nel lago dove una fata lo ha trasformato in un guizzante pesciolino.
Certo ancora adesso appena si distraggono si portano qualcosa in bocca, mani, capelli, magliette, telecomandi, braccialetti.... Ma diciamo che l'abbiamo scampata!
La prima cosa che ho messo nella valigia dell'ospedale per Patagnoma, e a cuor leggero, è stato il ciuccio. Ma lei non ne ha mai voluto sapere. Se per caso provavo a proporglielo mi guardava tra il perplesso, lo spaventato e l'infastidito.
A giugno quando ha cominciato il nido guardava incuriosita i suoi compagni, quasi tutti tappo muniti. E talvolta, con il loro sconcerto glielo strappava.
Ma il suo interesse finiva lì.
A settembre quando ha ricominciato, tornata a casa il primo giorno si è fiondata sul suo cesto dei giochi, si è tirata fuori un ciuccio che giaceva lì solo e abbandonato e se lo è risolutamente cacciato in bocca.
E niente, Patagnoma ha cominciato ad usare il ciuccio. A diciassette mesi!
ma è un amore!!!!
RispondiEliminaIo cerco di farne saltare fuori uno solo al momento di pisolini e nanna. Quindi la maggior parte del tempo non lo ha e pare che la cosa non gli crei problemi.
Quando mette un nuovo dente invece lo brama!
Secondo me lo ha usato soltanto perchè lo ha visto agli altri bambini... avrà pensato "e adesso basta, lo voglio anche io!" ;)
RispondiEliminaio mi ero sempre immaginata i miei bimbi con il cuccio in bocca. Io l'ho portato fino a 6 anni (ebbene sì...). Ma l'hanno snobbato, tutti e due. E non hanno mai neanche avuto un oggetto transizionale, niente peluche, niente copertina. Figli atipici insomma.
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