venerdì 7 dicembre 2012

NOSTALGICA

È una sera strana. Passeggio per le strade di Milano. Sola. L'aria é fredda, tersa, sembra quasi pulita. C'è gente in giro, non tanta, passi svelti, mani nelle tasche. Tacchi alti e giubbotti slacciati. Coppie che parlano tra di loro, passi avanti e in dietro con un telefonino. Fiato corto, corsa e lento camminare.
Io galleggio, un bel film ancora negli occhi, un sorriso sulle labbra e un po' di nostalgia nel cuore.
Penso ai miei bambini, a come saranno raggomitolati nelle coperte, al cortile silenzioso e alla brina che piano piano ghiaccia. Al lampione giallo e alla strada lucida.
Ma penso anche a quello che è stato , agli stessi passi calcati quando loro non erano neanche un illusione. Alle notti di dicembre, in bicicletta veloce e la gioventù chiusa negli stivali. Alle infinite possibilità che non sapevo di avere, alla libertà, ceduta per un tesoro.
Penso che vorrei essere come quel gruppo di ragazze che mi supera, ma lo sono già stata e non lo sapevo. Penso che vorrei essere come quella mamma che mi passa accanto in bicicletta, ma forse ha la faccia troppo stanca. Penso che vorrei tornare a casa, ma anche che questa è ancora un po' casa mia.
Ed ecco che alzo gli occhi, e unica illuminata è lì, la finestra della mia vecchia casa. Quella dove avevano vissuto la ragazza bionda e il ragazzo magro con la barba. Il soppalco c'è ancora, ed è lì ancora la cucina; ma la balaustra in pino è stata sostituita da qualcosa di trasparente, le travi sono a vista e c'è un tocco di blu sulle pareti.
A tavola ci sono il ragazzo con gli occhiali e la ragazza con la coda di cavallo. Sono le dieci e stanno ancora mangiando. Chiacchierano calmi e si passano il cibo. Posso immaginare il rumore della posata che cade e l'aria calda che accarezza le braccia nude.
Mi appoggio al muro e resto li, sospinta lontana da una dolce nostalgia. Poi mi volto lenta, augurando al ragazzo con gli occhiali e alla ragazza con la coda di cavallo che quella casa sia anche per loro la porta di una vita felice, di ruvidi baci, di guance rotonde, di amori e risate.


12 commenti:

  1. Che bel rscconto Gaia,per un attimo
    "Sono stata te"e ho visto nella mia mente le immagini della tus della tua storia come un film.Le mie immagini non saranno iguali alle tue ma pet un attimo sii sono sovrapposte e mi hanno riportato indietro ai miei anni da ragazza...è stato bello,emozionante,commovente per certi aspetti.Grazie per tutto questo :-) un abbraccio!

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  2. Perdona gli errori maledetto tuch :-[ !

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  3. A volte succede, spesso a tradimento. E quell'ovattata nostalgia ti avvolge in un abbraccio - per fortuna scappa via in fretta.

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  4. stavo pensando a un commento intelligente.. poi invece ho optato per "il soppalco spacca"!
    Un abbraccio

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  5. Il bello di leggere il tuo blog e che un pizzico di magia arriva sempre diritto al cuore ed e inevitabile sorridere e commuoversi, e pensare nel futuro. Mayda

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  6. anche a me ogni tanto prende la nostalgia. Fra dieci anni forse ci ritroveremo nuovamente a cenare con calma, i figli avranno altri impegni e interessi. Un abbraccione

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