E' stata la prima in nove anni. La prima che mi abbia chiesto come sono stati i giorni successivi, se me li ricordassi.
Certo che me li ricordo, certo che penso a te, non tutti i giorni, ma spesso. E da un po' riesco a farlo anche con un sorriso.
Di quei giorni ricordo il grigio, il grigio dentro, il grigio del cielo e il grigio dei marciapiedi.
Gli sguardi sfuggenti e preoccupati di chi sapeva, che via via si sono persi e non sono mai più tornati a chiedermi di te.
Te che dovevi essere Patapulce a questo punto, che il suffisso pata allora ancora aveva graziato la nostra famiglia. Il fratello di Patasgurzo, quello con cui avrebbe giocato a pallone e che non gli avrebbe riempito la casa di rosa e glitter. Quello lo avrei fatto comunque io, che Patasgurzo e Patapà si rassegnino. Te che hai deciso che in questo mondo non volevi venire, sicuramente perché avevi opzioni migliori. Non sei stato l'unico, ma l'unico che ci abbia illuso così tanto, l'unico che mi abbia costretta non solo a perderti, ma anche a partorirti.
Quindi a te penso di più, non me ne vogliano gli altri. Perdere un figlio è un'esperienza sempre devastante, ovvio che se il figlio è venuto al mondo lo è di più. Nessuno potrebbe mai negarlo.
A queste madri viene concesso il lutto e donata una dannazione eterna che non oso neanche immaginare. Alle madri che perdono un figlio, prima della sua nascita, questo non viene concesso. Si dimentica presto chi non si è mai visto. Ma una mamma che perde un figlio, anche se custodito intimamente per poco non può dimenticare. Perché non solo ha perso un figlio, perché lei così lo sente da subito, ma ha perso un figlio perfetto. Un figlio ideale, che non ti fa passare neanche una notte in bianco, che non fa capricci, che è sicuramente bellissimo, di una simpatia esplosiva e di un' intelligenza che tu proprio te la sogni. Sogni. Ecco cosa predi, il figlio dei tuoi sogni, a un pezzo di strada della sua alba. Tu lo perdi e il mondo se lo dimentica.
E forse va bene così, forse è anche quello che ti fa andare avanti, che ti aiuta a far tornare normale la tua vita, a regolare il tuo respiro e ritmare nuovamente a sincrono i battiti del tuo cuore.
Poi ci sono gli altri tuoi figli, perché sei stata dannatamente fortunata ad averne di così simili a quello dei tuoi sogni, ma quello non ve lo sto neanche a dire.
Però è stato bello che qualcuno si ricordasse di te, e proprio in questi giorni, in cui, nove anni fa avresti dovuto infrangere allegramente l'immagine del bimbo ideale, per diventare un normalissimo, bellissimo, rompiscatolissimo Patasgnaffo. Perché, che ti piaccia o no, questo sei, della nostra famiglia farai comunque parte.
In qualche modo sei venuto al mondo in un freddo Aprile, ti porto sempre qui, all'interno del mio polso. Un nontiscordardime, scelto per il suo colore, che sarebbe stato quello di tuoi occhi, scelto per il suo nome. Solo l'anno successivo avrei realizzato che è proprio in Aprile che questi piccoli fiori invadono pervicacemente il mondo, colorando prati, ma spuntando anche dove non ti aspetteresti. E così tutti gli anni tu vieni al mondo. E non mi sembra decisamente poco.
Grazie Jill.
Ci sono cose che i cuori custodiscono con gioia e rispetto, queste esperienze ne fanno sicuramente parte. Come i sorrisi i glitter e le lampade ricoperte all'uncinetto ... come le risate dei bambini, di tutti i bambini, anche quelli che non ci sono ... sono felice che tu abbia deciso di condividere con tutte noi questo tue evento, ai miei occhi ti rende solo una persona ancora più straordinaria e cara di quello che già sei. Un abbraccio dalla tua Bombetta
RispondiEliminaUn grande abbraccio, e un grazie per aver condiviso con noi una parte cosí profonda e speciale della tua vita e della tua famiglia.
RispondiEliminaCara Gaia, anche io 10 anni fa, prorpio oggi, ho perso il mio primo bambino e capisco benissimo il dolore che racconti e il fatto che ancora oggi pensi a lui spesso. Io l'ho perso molto presto, non l'ho partorito, ma comunque ho dovuto farmi abbandonare da lui in modo non naturale. Capisco anche benissimo quando dici che sei felice quando qualcuno se ne ricorda perchè capita anche a m,e e anche io non trovo giusto che siccome non è nato, nel senso vero della parola, si pensi non sia mai esisistito. E' esistito eccome nella testa mia e del suo papà e quanta sofferenza è stata capire che quella gioia non sarebbe mai diventata nostro figlio...
RispondiEliminaIo un anno dopo ho avuto il regalo di abbracciare un altro figlio, che prorpio oggi compie 9 anni... ora sto piangendo, ma fa bene, serve a non dimantcare anche qui figli, che saranno sempre NOSTRI FIGLI, anche se molti non lo sanno e anche se molti si sono dimenticati!
Un abbraccio,
Adriana (@nuccidda)
Gaia... è difficile parlarne con chi si ama immagino scriverne e anche io sono felice che tu abbia voluto condividere con noi i tuoi ricordi, i tuoi sentimenti.
RispondiEliminaIo il mio nontiscordardime lo tengo ancora da qualche parte nell'universo e forse non lo conoscerò mai. Alle mie purtroppo tante amiche che hanno vissuto anche ripetutamente la tua esperienza dico che forse da qualche parte c'è un motivo per cui uno ha deciso di no e l'altro ha deciso di si... e che adesso che li abbiamo chi penserebbe che se le cose fossero andate diversamente magari non li avremmo?
Forse sto vaneggiando, perdonami, mi sono emozionata e ti abbraccio con tutta la forza che posso.
<3
EliminaCon questo racconto, anche Patapulce è entrato nei nostri cuori... grazie per aver condiviso con noi.
RispondiEliminaSon qui che piango...ti vorrei abbracciare :-*
RispondiEliminaGaia,
RispondiEliminama quanto sei fantastica , quanto è bella la tua anima , quanto amore c'è nel tuo cuore solo una donna cosi' può essere premiata con una patafamiglia fantastica come la tua e una vita piena di tutti i colori dell l'arcobaleno .
Cerca negli occhi dei tuoi bimbi gli occhi di chi ti osserva da lassu'
ti abbraccio con affetto
Carissima..... credo di capire il dolore che ti porti dentro... mia cognata ne ha persi 3 come Patapulce prima di rinunciare ad essere mamma..... Un abbraccio forte forte!
RispondiEliminaStefania
Ciao Gaia, chi se lo sarebbe mai immaginato che nella tua vita splendente di bellezza e figli c'era questo dolore. Anche io lo capisco, 11 anni fa ho fatto un raschiamento alla ottava settimana per fine del battito e solo io, di nascosto, so l'amore arrivato allora di botto dal nulla e mai più andato via. Non posso parlarne con nessuno naturalmente, non è una cosa comprensibile dall'esterno. Che mistero il cuore delle mamme. Dopo 10 anni e mille miliardi di richieste di fare un bambino praticamente a chiunque adesso c'è, un pupetto adorato. Magari era lui che ci ha ripensato, un altro, non possiamo sapere, lui ora è il mio bambino.
RispondiEliminaUn abbraccio
Maria
<3
RispondiEliminaun abbraccio, una carezza, un pensiero per patapulce. I tuoi figli, tutti, sono fortunati ad avere te come mamma.
RispondiEliminaSplendido post e splendida madre, donna, fata.....
RispondiEliminaCarissima e permettimi di dire così ma da oggi ti sento ancor più vicina perché anch'io sono una di quelle mamme a cui è capitata un'esperienza così brutta... Il mio secondo cucciolo l'ho partorito in una domenica d'estate di quasi 3 anni fa e da allora è come dici tu il figlio perfetto, quello che idealizzi ma non potrai mai vivere.. a distanza di un anno Dio ha voluto che avessi un'altra figlia da tenere fra le braccia ma il ricordo di Lui, il mio angelo, non mi lascia mai e mi da molto fastidio che invece di lui pochi si ricordino...ma così è la vita e anche se una ragione non la troviamo dobbiamo andare avanti e credere che un domani scopriremo il perché... Ti abbraccio di vero cuore e ricorda che non sei sola a provare lo stesso dolore..saperlo forse ci può dare un po' di conforto...
RispondiEliminaDa qualche minuto sto cercando di commentare, ma mi viene difficile. Perché hai dolcemente aperto un piccolo cassetto di emozioni che non apro facilmente. Forse sono stata fortunata perché il dolore si è potuto sovrapporre con la felicità, quasi immediata. Ma ogni tanto mi fermo a pensare, e la vedo Ginevra, che corre e gioca con il suo/a gemellina che ha deciso di voler raggiungere il tuo patapulce. Ti abbraccio
RispondiEliminaProprio ieri ho notato il tuo nontiscordardimé e mi sono chiesta cosa rappresentasse, adesso so...
RispondiEliminaUn bacio
E' successo anche a me e ti posso capire, almeno un pochino, anche se ho rispetto per il dolore personalissimo altrui.Io credo che i bambini non nati nascano comunque, è sempre lo stesso che "bussa" più volte alla stessa porta.Quindi forse quel piccolino/a ora è dentro uno dei suoi fratellini/sorelline.Ci credo davvero, come credo che, se decidono di non nascere, c'è sempre un motivo, magari chiaro solo a loro, validissimo.Ti abbraccio tanto Gaietta!!! <3
RispondiEliminaNon sei l'unica, l'avrai capito. Ma sei unica, questo sì.
RispondiEliminaUn abbraccio forte forte.
RispondiEliminaUn pugno nello stomaco a leggere queste parole...ma un pugno nello stomaco che fa bene, un pugno nello stomaco pieno d'amore...
RispondiEliminaLeli
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RispondiEliminaBacione cara amica mia. Ti voglio bene. Jill xoxo
Eliminaun abbraccio grande grande
RispondiEliminaSono qui con le lacrime agli occhi... Io purtroppo nel luglio di 2 anni fa ho dovuto prendere la difficile decisione di non farlo nascere il mio bimbo per un problema di salute. Sarebbe dovuto nascere il 1° febbraio dell'anno scorso e quest'anno avrebbe compiuto un anno... oggi magari inizierebbe a fare i primi passi... io penso sempre a lui anche se nessuno mi chiede mai nulla (anche perché sono in pochissimi a saperlo). Ora ho risolto i miei problemi e sono incinta di quasi 9 settimane. Anche se sto bene e questo bambino lo vedo, me lo immagino e vedo un futuro (cosa che non mi era capita nell'altra gravidanza) ho sempre paura che qualcosa possa andare male, che prima o poi mi si presenti il conto per quello che purtroppo sono stata costretta a fare. Grazie per averci aperto il tuo cuore. Sei la prima a cui confido queste paure. Grazie. Barbara
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